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sabato 9 marzo 2013

Tilt e Stress

Spesso quando giochiamo a poker online non ci rendiamo conto di passare ore ed ore davanti al computer, concentrati magari a volte su più tavoli e con gli occhi fissi sul monitor.

Dobbiamo però ricordarci che non siamo degli automi e il nostro corpo ha bisogno di riposo per poter affrontare al meglio ogni partita, il nostro cervello necessita di qualche pausa di relax per non farsi sopraffare dalle emozioni e quindi non cadere nel pericoloso e temuto stato di tilt, in cui perdiamo il controllo della situazione.
Il tilt può dipendere da tante possibili cause, ma la principale è un periodo di varianza avversa: qui non si parla del bad beat di un paio di mani, ma spesso momenti di sfortuna che si protraggono per giorni, a volte per settimane. Tutto ciò – purtroppo – prima o poi entra a far parte della carriera di ogni poker player, sia questo un giocatore amatoriale che un professionista navigato.
Ecco quindi che il nostro gioco può diventare approssimativo, perchè il tilt prende il sopravvento sulle abilità e non possiamo obiettivamente riuscire a giocare nella maniera migliore.
Spesso è inevitabile passare dei momentacci sui tavoli verdi, ciò che però possiamo evitare è l’errore di provare a saziare la nostra fame di vittoria – dettata dall’orgoglio messo alla prova dalla sfortuna – sedendoci subito ad un nuovo tavolo per vedere se riusciamo ad avere la meglio sulla sorte avversa.
Questo in realtà è il momento più adatto per riposarci: il nostro fisico, il nostro cervello necessitano di staccare, “disintossicandosi” da tutta la negatività accumulata a causa del tilt e facendo qualcosa che ci aiuti a rilassarci.
Il break non ha una lunghezza prestabilita, soltanto noi possiamo sapere di quanto tempo abbiamo bisogno per ripartire con successo e sarà proprio il nostro spirito a farci sapere quando saremo pronti a riprendere carte e fiches in mano: un paio d’ore o alcuni mesi, non importa, ma improvvisamente sentiremo quel richiamo da cui capiremo che è il momento di tornare sui tavoli.
Nel frattempo svaghiamoci, usciamo a bere un caffè, sfoghiamo con un’attività fisica la rabbia che il tilt ci ha fatto accumulare e ci sentiremo subito meglio.
Soprattutto, non dimentichiamoci mai che tutti prima o poi andiamo in tilt, anche Gus Hansen e Doyle Brunson sono passati da quella stessa brutta situazione: ma un poker player ha una volontà di ferro e dopo un po’ torna sui tavoli verdi più in forma di prima.(Web)

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