Nel bagagliaio di un’auto veniva ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro, mentre il sangue del corpo dilaniato di Peppino Impastato tingeva di un macabro dramma i binari della ferrovia di Cinisi.
Davvero un giorno da dimenticare quel 9 maggio del 1671 per la Corona britannica. Thomas Blood, travestito da ecclesiastico, tentò di rubare la Corona d'Inghilterra dalla Torre di Londra, dopo aver imbavagliato e picchiato il custode, ma venne catturato immediatamente, in quanto troppo ubriaco per correre con il bottino. Verrà in seguito condannato a morte e quindi misteriosamente perdonato e inviato in esilio da Re Carlo II. In seguito a questo episodio i gioielli vennero rinchiusi in una parte della torre, la Jewel House, a difesa della quale furono poste delle guardie armate.
Il 9 maggio del 1921 andava, per la prima volta in scena, al Teatro Valle di Roma, Sei personaggi in cerca di autore, il dramma più famoso di Luigi Pirandello. L’esito di questa prima fu tempestoso, dal momento che buona parte degli spettatori contestarono la rappresentazione al grido Manicomio! Manicomio!”. Ben più grande successo avrà la stessa rappresentazione nel 1925, grazie alla prefazione attraverso cui l’autore chiariva la genesi, gli intenti e le principali tematiche del dramma.
La morte di due uomini avvolta dal dramma e dalla rabbia reca data 9 maggio 1978. Si tratta di Aldo Moro e di Peppino Impastato, quest’ultimo colpevole di essere nato ribelle in una famiglia strettamente legata alla mafia.
Il 9 maggio 1997 la studentessa ventiduenne della Sapienza, Marta Russo, veniva colpita da un colpo di proiettile, poi rivelatosi mortale, mentre percorreva un vialetto all’interno della Città Universitaria tra la Facoltà di Scienze Politiche, Giurisprudenza e Scienze Statistiche. Il delitto fu oggetto di una lunga indagine giudiziaria che portò alla condanna di Giovanni Scattone, per omicidio colposo, e di Salvatore Ferraro, per favoreggiamento, entrambi assistenti universitari.
Nel 2011, scontata la pena, Giovanni Scattone fu “consolato” dalla Pubblica Istruzione Italiana con un incarico di supplente di Storia e Filosofia presso il Liceo Scientifico Cavour, dove Marta Russo aveva studiato. Conseguentemente alle accese polemiche di insegnanti, genitori e studenti Scattone decise di abbandonare l’incarico.(Web)
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