Oggi
parleremo di filosofia. Non solo, ma affronteremo pure il tema del
conformismo, del conservatorismo e del progressismo. Parleremo di
valori, di virtù, politica, persino di escatologia umana. No, non fate
quella faccia. Per affrontare tutti questi argomenti ci serve poco. Solo
un mazzo di carte da poker. 32 carte per quattro giocatori virtuali
sono sufficienti. Se siamo pronti, vado a distribuire le carte di questa
partita. Ecco i risultati.
Mario, coppia di re.
Una coppia è sempre meglio di niente, ma Mario non può accontentarsi,
specie quando con un po' di fortuna potrebbe ottenere una doppia coppia,
un tris o una combinazione ancora migliore. Sarà costretto a essere un
po' conservatore, salvaguardando la discreta coppia, e parecchio
innovativo cambiando tre delle sue cinque carte. Sarà un riformista.
Giuseppina, cinque scartine.
Giuseppina vorrebbe buttare in aria il tavolo da gioco. In mano non ha
nemmeno una pidocchiosa coppia di sette. Ha poco da riflettere. Deve
rivoluzionare il suo gioco, affidarsi mani e piedi al nuovo chiedendo
quattro carte nuove. Sarà la campionessa dell'innovazione, nella
speranza che una rivoluzione di carte faccia migliorare la sua posizione al tavolo di poker.
Dalia, full d'assi.
A Dalia non è andata male. Un full d'assi è una gran bella combinazione
che le assicura un quasi sicuro successo nel prosieguo della partita.
Sarà una conservatrice, si augurerà che la società pokeristica
di cui parte rimanga cristallizzata nella sua attuale conformazione,
sarà una paladina dello status quo, non sostituirà neanche una carta
perché qualsiasi cambio peggiorerebbe quasi di certo le sue possibilità
future. Naturalmente parlerà in modo moderno, innovatore, perché è
sempre un bene celare le proprie intenzioni nei giochi d'azzardo.
Osvaldo, cinque scartine.
L'ultimo dei giocatori si ritrova nella stessa infelice situazione di
Giuseppina, ma le sue riflessioni lo conducono a comportarsi in maniera
nettamente diversa. Uno sguardo ai suoi competitori pokeristici gli fa
pensare che non può vincere cambiando quattro carte come richiederebbe
la dinamica del gioco. Decide allora di comportarsi in maniera originale
e forse un po' pazza. Dichiara di essere servito e cercherà di
aggiudicarsi quella partita bluffando. Cioè Osvaldo si comporterà da anticonformista, perché questa è la sola strategia realmente vantaggiosa ai suoi occhi.
Ecco
quindi che in una sola mano di poker abbiamo riprodotto molte delle
strategie e dei comportamenti umani volti a vivere, cioè ad
autoaffermarsi. Al nostro tavolo di gioco abbiamo i conservatori, gli
innovatori e i progressisti e infine gli anticonformisti. Il poker come
la vita. I giocatori di poker saranno influenzati nella loro condotta di
gioco dalla mano di carte ricevuta dal mazziere; così come gli uomini
saranno influenzati nei loro comportamenti - e persino nei loro ideali o
nelle loro convinzioni – dalla mano di carte ricevuta dalla vita
(natali più o meno fortunati, talenti, opportunità). La sola differenza
tra i giocatori di poker e gli esseri umani è che i primi sono molto
meno retorici dei secondi. Nessuno si sognerebbe mai di definire eroe o
santo o alfiere del progresso un pokerista che chiede due, tre o quattro
carte o che bluffa; mentre gli uomini si sentono sempre molto buoni,
innovatori, anticonformisti, altruisti, e campioni di onestà, giustizia,
moralità, intelligenza quando fanno determinate scelte di vita.
Naturalmente
le cose nella vita sono un pizzico più complicate dell'esempio
riportato. Le carte ricevute nella vita sono un po' più complesse da
giudicare delle carte di poker. Molto conta la sensibilità personale:
per molti a decidere il tuo gioco futuro sono soprattutto considerazioni
economiche, quanti soldi hai o quanti puoi averne in un vicino futuro.
Per altri anche ricoprire una soddisfacente posizione in campo
intellettuale, spirituale, morale, estetico non è una cattiva
combinazione nel gioco della vita. Inoltre una stessa mano di carte può
essere giudicata in modo diverso da differenti giocatori. Senza
scordarci l'importanza delle aspettative e delle aspirazioni coltivate
in campo pokeristico o esistenziale, le quali possono indurci a fare il
gioco pesante, cioè possono spingerci a essere molto più anticonformisti
o rivoluzionari del lecito. O semplicemente possono indurci a barare. Cioè a essere furbi per vincere.(Web)
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