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venerdì 10 maggio 2013

Poker: Skill or Luck?


La strategia prende il soppravvento sulla fortuna dimostrando che il poker non è un semplice gioco di azzardo
Di fronte al dibattito rumoroso per sapere se il gioco del poker è o non è un gioco d'azzardo, gli appassionati di questo gioco di carte presentano le loro argomentazioni, numerose e solide. Studi molto seri e calcoli matematici sono stati eseguiti per dimostrare che si tratta effettivamente di un gioco d’abilità. Inoltre, non basta essere felici, è necessario conoscere un certo numero di strategie per giocare al poker.
Che cosa possiamo dire, l'azzardo ha il suo posto nel gioco del poker. Un buon numero di professionisti concorda nel dire che quello che è riuscito a guadagnarsi la vittoria in un grande torneo ha beneficiato da un lato di una fortuna superiore agli altri. Nel corso di una partita, occorre tuttavia costatare che i giocatori non sono senza riserve grazie all’azzardo. Ciascuno spiega la sua strategia e può influire sullo svolgimento del gioco. Soprattutto, colui che ha acquisito un alto grado d'abilità nel prendere le buone decisioni ed intraprendere la migliore azione al momento giusto. Ogni presa di decisione è determinata da molti parametri concretizzati dalla quantità d’informazioni a disposizione della persona nel corso di una partita. Comparato ad un principiante, la parte di fortuna nella vittoria ottenuta da un giocatore esperto in gran parte è dunque ridotta a scapito della sua esperienza. Sarebbe forse così più giudizioso qualificare il poker come un gioco di semi-azzardo.

La forte volontà di istituire legalmente il poker come gioco di strategia

In alcuni paesi fra cui gli Stati Uniti, la pratica online del gioco d'azzardo è vietata. Li, la Ppa o Poker Players Association si difende bene per istituire in modo legale il poker come gioco d’abilità e non di fortuna. Numerosi stati restano ancora riluttanti, ma in quelli della Pennsylvania, della Carolina del Nord o del Colorado, l'obiettivo è stato raggiunto. Simili situazioni si generano a livello di un numero crescente nei paesi del mondo, ciò contribuirà ad una più grande espansione del mercato che gira attorno al gioco del poker, e soprattutto, di quello del poker online.

Studi e dimostrazioni matematiche in appoggio

Una dimostrazione eseguita dall'Olandese Ben Van der Genuten, il professore di statistiche matematiche e di probabilità all'università di Tilburg le sfida. Si basa sul calcolo “skill ratio” la cui formula si scrive: skill ratio = learning effect (livello di gioco del partecipante)/chance effect (proporzione di fortuna nel gioco). Per un gioco d'azzardo puro, la roulette ad esempio, lo skill ratio è di 0. Invece, in un gioco in cui la fortuna non interviene poiché solo le competenze del giocatore contano, il skill ratio sarà di 1. Per il poker, il risultato dà 0,4, cosa che è molto vicina al skill ratio del gioco degli scacchi o del bridge.

“Analisi statistica del Texas Hold'em”, uno studio realizzato recentemente dalla società di consulenza Cigital Inc, arriva al momento giusto e porta delle grandi argomentazioni su questo grande dibattito. Si conta sull'analisi di 103 milioni di mani di Texas Hold'em, giocate nel sito PokerStars nel dicembre 2008, di cui i blinds si ponevano tutti tra 0,10 $ e 0,50 $. Le ricerche si basano su dati quantificati più che convincenti. In effetti, sulla totalità dello studio, si è potuto vedere che le vincite su una partita guadagnata da una migliore mano di partenza costituivano soltanto il 12% dei colpi, cioè meno di 1/8. Le osservazioni statistiche mostrano anche che il conseguimento della migliore mano alla partenza emerge soltanto molto di rado dalla vittoria, o anche che i ¾ di quelli che ne disponevano hanno passato prima dell’apertura. E ¼ delle partite restanti, solo la metà ha vinto per la mano più forte.


Cigital conclude allora che non sono le carte a disposizione dei giocatori, bensì il loro livello d'esperienza, il loro modo di giocare, come pure le decisioni che avranno preso a un certo momento nella partita, che ne determinano l'uscita. I risultati di questo studio, più che convincenti, sono dunque edificanti. La sola ombra sul tavolo: è stata finanziata dal sito PokerStars, cosa che può fare sorgere il dubbio quanto alla sua imparzialità. Ha così i suoi eretici, soprattutto fra quelli che s’impongono nel dire che il poker è un gioco d'azzardo.

Tuttavia, se il poker si limitasse a essere soltanto un gioco di fortuna, ogni persona che vi gioca presenterebbe dunque la stessa probabilità di vincita la cui formula è 1/N, dove N sta per il numero dei partecipanti. Dopo il calcolo, la probabilità di raggiungere dieci vittorie su una ventina di tornei è infinitesimale, dello 0,000126%, o anche dello 0,000030%. Tuttavia, esistono veramente dei professionisti del poker che hanno al loro attivo albi d'onore impressionanti. Se riescono ad accumulare regolarmente una proporzione importante di vittorie nei tornei ai quali partecipano, vuol dire dunque che queste persone fanno intervenire il loro "know-how" e la loro esperienza. Attraverso la pratica, migliorano anche il loro livello di gioco. I risultati ottenuti da questi giocatori superano così in gran parte le loro probabilità di vincita. Inoltre, oggi, i professionisti del poker sponsorizzati da imprese o marchi, in modo che le loro spese ed i loro diritti di partecipazione ai tornei siano sostenuti nella loro totalità. Queste aziende non investirebbero altrettanto denaro in questi grandi giocatori se contassero soltanto sulla fortuna che hanno questi ultimi per giungere alla vittoria.


Alcuni esempi di strategie che escludono il poker dalla categoria dei giochi d'azzardo

Per un gioco d'azzardo, non sono affatto necessarie la conoscenza e l’abilità. Basta solo partecipare e sperare che la fortuna vi sorrida. Al poker tuttavia, è diverso, poiché questo gioco conta un certo numero di strategie che vi elenchiamo: il bluff, la determinazione degli obiettivi di un avversario per spingerlo al bluff, la “poker face” che utilizza l'emozione che traspare il viso degli altri giocatori, i vantaggi di un gioco aggressivo, giocare non con le carte ma con l'avversario, approfittare degli errori commessi dagli altri giocatori, M di Magriel, il blocking bet, la scelta del giusto tavolo, ecc. Esiste del resto un numero importante di lavori che trattano della strategia del poker.

Un buon giocatore di poker ha anche tutti gli interessi nell’essere conoscitore delle probabilità. Gli occorre in effetti sapere calcolare le quote del pot o altro. Il poker fa anche intervenire il lato psicologico. Un giocatore agguerrito saprà che nel corso di una partita, gli occorrerà tenere conto della personalità di ciascuno dei suoi avversari per calcolare ciascuna delle sue prese di rischio. Prima di agire, considera così la possibilità che qualcuno possa rilanciare o che qualcun’altro possa passare la mano. Può anche andare fino a mettere in opera il potere della suggestione per spingere colui che gli sta di fronte in errore. Pertanto, per essere bravi al poker, la pazienza e la capacità di restare senza sosta concentrati per tante ore sono qualità che occorre avere, ma non è così per un semplice gioco d’azzardo.(Art. dal Web)

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