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giovedì 9 maggio 2013

Un po' di poker, di tutto di più :*****


Stanchi di perdere a poker online? Analizziamo il nostro stile di gioco individuando gli errori che ci penalizzano al tavolo verde. Ecco una serie di comportamenti sbagliati che potrebbero costare cari al vostro bankroll. Giocare quando si è in tilt è la causa che più frequentemente ci condanna alla sconfitta. Andare in tilt significa perdere la testa, magari perche crediamo di avere subito un torto ingiustamente o perché continuano a non girare le carte giuste; i motivi possono essere molteplici, ma la triste conseguenza è sempre la stessa. Si gioca senza più tenere in considerazione la strategia del gioco, ma reagendo solo agli impulsi che vengono dalla nostra pancia. Una volta perso il controllo non si hanno chance di vincere in un gioco dove la razionalità e l’uso del cervello sono alla base di tutto.
Giocare senza tenere conto del bankroll, forse è l’errore più comune tra i giocatori di poker. Se il vostro capitale è di 1000 euro, che senso ha iscriversi ad un torneo il cui costo è 500€? In caso (assai probabile) di sconfitta dilapidereste in sol colpo la metà del vostro bankroll. Non è forse più saggio partecipare a 10 eventi dal buy-in di 10€? Avremo più possibilità di sconfiggere la varianza e solo quando il bankroll sarà aumentato potremo affrontare eventi dal costo più elevato, ma sempre in proporzione con il nostro quantitativo di denaro destinato al Texas Hold’em.

Giocare a poker fuori forma fisica. Non è banale, come in ogni altra disciplina anche nel poker online o live, una buona forma fisica significa più prestanza al tavolo e maggiore lucidità mentale. Evitate di giocare se siete stanchi o se avete sonno, in queste condizioni la concentrazione è impossibile e le possibilità di fare errori aumentano enormemente.
Giocare a poker quando si è sotto stress non è mai una bella idea. Con il Texas Hold’em non si scaricano certo le tensioni, semmai ci esauriamo ulteriormente! Se stiamo attraversando un periodo di preoccupazioni difficilmente avremo il mind-set necessario per affrontare sessioni di poker che ci impegnano costantemente in decisioni corrette, da prendere in pochi minuti. Insomma, il fattore emotivo incide sul rendimento pokeristiko: tenerne conto è d’obbligo.
La noia. Se vi state annoiando sul divano e pensate di ravvivare la serata giocando a poker online, forse è meglio che torniate sui vostri passi. La noia, al pari del tilt, può essere vostra nemica ci perché spinge a premere i tasti del computer quasi a casaccio, senza dare troppa importanza a ciò che stiamo facendo…. basta fare qualcosa. Niente di più pericoloso per un poker player.
Giocare sotto l’effetto di alcol… o chissà che altro. Al momento può sembrare divertente, l’alcol ci rende disinibiti e dà l’illusione di essere onnipotenti e coscienti di ciò stiamo facendo. Inutile dire quanto tutto questo sia sbagliato. Quello che al momento ci sembra così spassoso, potrebbe rivelarsi un vero disastro il giorno dopo Quando i giocatori meno esperti di poker Texas Hold’em entrano in un periodo negativo, difficilmente riescono ad individuare cosa stia andando male, sanno solo che sta accadendo e spesso hanno reazioni che peggiorano la difficile situazione.

Non confondiamo i periodi negativi nel poker con la varianza. Quest’ultima, infatti, si riferisce alla misura degli up e down a cui è soggetto il nostro bankroll, ed è causata da qualche bad beat che possiamo prendere nel corso di una sessione o semplicemente da qualche serata in cui le carte non girano. Il periodo negativo per il poker player è una spirale di sconfitte sul lungo periodo, sessioni perdenti anche per mesi di fila che farebbero impazzire chiunque, ma non chi ha le caratteristiche per giocare a poker da vincente.
Gestire i periodi negativi significa indagare il nostro gioco mano dopo mano e scoprire dove (e se) stiamo sbagliando. Individuati i nostri punti deboli, bisogna ripartire dai fondamentali: giocare solo buone mani iniziali e mettere in atto un tipo di poker più solido possibile.
Potrebbe essere utile abbassare il livello, si rischia di meno e si ricostruisce più facilmente (anche se più lentamente) il bankroll. Mai e poi mai bisogna salire di livello durante i periodi negativi, la tentazione è alta, ma la mossa è sbagliata. Più si sale più i tavoli sono popolati da squali pronti a stritolare i player deboli; aumentare di livello in questi casi è una strada che porta dritto dritto alla rovina.
Se la situazione negativa vi manda in tilt, allora è necessario allontanarsi dal poker per qualche periodo. Il rischio è quello di incaponirsi, perdere l’equilibrio ed iniziare a giocare male nel vano tentativo di recuperare. Rinfrescare la mente lontano dai tavoli da gioco è sempre una buona soluzione: le pause nel poker sono dei veri toccasana. Basta solo saperne approfittare e riconoscere quando è arrivato il momento di lasciare il gioco in mano ad altri; passati i momenti bui le carte torneranno a girare nel verso giusto anche per voi.
Abbandonare il lavoro e dedicarsi full time alla professione di giocatore di Texas Hold’em è una mossa molto pericolosa che va fatta solo se ci sono reali possibilità di sbarcare il lunario affidandosi unicamente agli introiti del poker.

Abbiamo davvero i requisiti per diventare dei Pro e vivere di poker? Ecco quali sono gli elementi base da tenere in considerazione:A volte basta un periodo in cui siamo costantemente vincenti nel poker online o magari anche solo avere vinto qualche torneo nel live, per iniziare ad accarezzare il sogno di diventare professional poker player.
Capacità nel poker
Non basta essere bravi, bisogna essere i migliori! I soldi bisogna saperli vincere con regolarità e non solo occasionalmente. Chiudere i bilanci in positivo per tre mesi di fila, ad esempio, non basta. Valutate il vostro andamento almeno nell’arco di 12 mesi prima di mettere in discussione un lavoro sicuro. Inoltre, specializzatevi nel cash game, perché sarà dura fare soldi puntando solo sui tornei e sit&go. Va detto che nei tornei di poker la dea bendata può incidere parecchio sulle sorti dell’evento, quindi anche se siete dei fenomeni nei tornei di poker online (o live) non è da qui che trarrete profitto per mantenervi economicamente. Troppo frequentemente la differenza tra un ghiotto bottino ed un pugno di mosche passa attraverso un coin-flip!
Equilibrio mentale                        
Ci saranno periodi di varianza negativa in cui, se non siete mentalmente forti e psicologicamente preparati, maledirete il poker e la vostra decisione di abbandonare il lavoro per la carriera di Pro. Dovete avere un carattere sufficientemente forte per affrontare i mesi in cui vi sentirete abbandonati dalla buona sorte e trovare la forza di continuare a giocare con lo stesso entusiasmo e carica positiva che vi avevano spinto a diventare dei Pro. Il rischio è di andare in tilt e finire irrimediabilmente broke è altissimo se si perde il mindset. Se siete bravi, nel lungo periodo la vostra abilità sarà premiata.
Bankroll
Punto cruciale della decisione di diventare poker Pro. Non avendo più uno stipendio fisso e garantito, sarete nella necessità di fare soldi solo con il poker in modo continuato. Non solo soldi da reinvestire nel poker, ma anche per pagare le bollette, il mutuo, l’affitto… insomma per vivere. Se giocate a livelli bassi poi, potrebbe bastare la prima bolletta della luce per mandarvi sotto. Calcolate un bankroll opportuno per affrontare la professione di giocatore e permettervi un tenore di vita adeguato anche nei periodi di vacche magre. Inoltre, avere un buon bankroll consente di giocare senza lo stress di dover vincere a tutti i costi per poter mangiare. Giocare con la paura di perdere è il modo migliore per rovinarsi del tutto in questo gioco.
Siete ancora sicuri che la vita da poker Pro faccia per voi? (Web)
 Articolo sul Web: Abbiamo chiesto a qualche giocatrice se devono esserci tornei di poker per sole donne, al giorno d’oggi. Ecco le risposte che abbiamo ottenuto.
SI – Lucy Rokach – La giocatrice inglese più vincente
In qualsiasi settore che sia dominato quasi esclusivamente da un gruppo, ci può essere spazio per una discriminazione di tipo positivo. Nel caso del poker dal vivo, l’esperienza del casinò può intimidire una donna sola e alle prime esperienze, perchè il settore del gioco d’azzardo è tutto orientato verso gli uomini. Se si riuscisse ad abituare le donne ad entrare in una sala da gioco e trascorrere una bella serata in un’atmosfera non “minacciosa”, metà della battaglia sarebbe già vinta.
Lo scorso anno, in un torneo per donne trasmesso in televisione, le signore stavano letteralmente tremando da tanto che erano nervose – e questo dà la misura degli ostacoli che devono affrontare. In più, anche se gli uomini non si accorgono di farlo, spesso sminuiscono le donne al tavolo. L’ho visto moltissime volte durante i miei 20 anni di carriera di gioco. Sono un paio di mesi fa ho visto un giovane fare a pezzi il gioco di una donna. Forse il suo stile di gioco era migliore, ma cosa importa?

All’opposto, i tornei femminili a cui ho giocato hanno una bella atmosfera e ci si diverte molto. Non che mi piaccia giocare contro le donne, perchè non è così. Non capisco il loro gioco e faccio fatica a batterle! Preferisco un tavolo di uomini, seza dubbio. Perchè? Perchè certi uomini non sanno come trattare con le donne assertive e per batterle farebbero di tutto finendo poi col darsi la zappa sui piedi. E nel poker non puoi avere un vantaggio migliore di questo. Nel poker online poi è ancora più facile perchè nessuno vede se sei uomo o donna.
NO – Anna Wroblewski – Stella nascente americana
Il “cameratismo” femminile potrà essere più carino ed amichevole di quello degli eventi dominati dai maschi, ma non nasconde gli aspetti negativi di un torneo tutto al femminile. Il buy-in (prezzo di accesso) per la maggior parte di questi tornei è troppo basso per far si che ne valga la pena e la struttura è di solito povera, il che toglie qualità al gioco. Basta guardare al WSOP Ladies Championship per capire cosa intendo – e quello dovrebbe essere il torneo più prestigioso del mondo! Ok, alcune donne potrebbero vedere di buon occhio questi tornei, perchè attraggono principianti, ma le giocatrici in gamba non sono interessate a questo.
La prima volta che ho giocato in un torneo riservato alle donne è stato al Caesar Palace. Un mio amico pagò il mio ingresso da 300 dollari. Arrivai un’ora in ritardo, iniziai con 1.550 fiches ed ero sotto di circa 800 quando mi sedetti. Mi presi la libertà di puntare tutto ad ogni mano, senza guardare, e fini in maniera fortunata vincendo il torneo. Un altro torneo femminile in cui ho giocato era al Commerce Casino di Los Angels, e ricordo di essere incappata in un poker 4 volte e non sono stata buttata fuori. Dubito che sarebbe andata così in un torneo misto. Forse c’era spazio per un torneo riservato alle donne qualche anno fa, ma ora il gioco è andato avanti, e di certo una delle cose belle del poker è tutti giocano alla pari.

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