Il poker può essere considerato sia un gioco, sia – sotto certi aspetti – uno sport. Il gioco del poker può avvenire con o senza soldi: la variante più nota è basata sull’azzardo ed è stata oggetto di numerose e talvolta controverse normative che cercano un equilibrio tra gli interessi economici dei monopoli di stato e la tutela dei giocatori, considerando i rischi di patologia e dipendenza. A differenza degli sport tradizionali, il poker non prevede uno sforzo o un’abilità fisica: anche gli scacchi ed il bridge sono però considerati dei veri e propri sport mentali riconosciuti dal Coni. La differenza è che negli scacchi e nel bridge ogni giocatore ha a disposizione un’informazione completa e una visione chiara del gioco, e il più abile, il più forte, il più attento, vince sempre. Nel poker invece il giocatore ha conoscenza delle proprie carte, delle carte sul tavolo ed eventualmente degli scarti (in alcune varianti), pertanto l’informazione è incompleta e subentra anche un’alea di rischio, seppur accompagnata da previsioni statistiche e matematiche. È comunque vero che analogamente agli sport esistono dei giocatori di poker professionisti (mentre non potranno esistere mai giocatori professionisti di slot machine): questo accade perché la componente aleatoria, che incide molto nella singola partita, sulla lunga distanza tende a diminuire la propria incidenza a favore dell’abilità, della competenza e dell’esperienza del giocatore.
A sostegno dell’opinione per cui il poker prima di tutto deve essere considerato un divertimento, e non tanto una fonte di reddito, è intervenuta anche una sentenza della Corte di Cassazione del 2011, che ha inquadrato la definizione del poker nell’ottica della competizione. Il poker sportivo si basa sull’abilità e non è considerato d’azzardo quando si tratta di un gioco di carte organizzato sotto forma di tornei (in particolare di poker texano Texas Hold’em): la posta in gioco è la quota di iscrizione. I tornei prevedono solitamente un numero minimo e massimo di iscritti e le iscrizioni vanno a costituire il montepremi da un lato, e il guadagno di chi organizza il torneo dall’altro. Il principale evento sportivo di poker al mondo è la World Series of Poker che ogni anno viene disputata nella città di LasVegas.
Disciplina, spirito di competizione e
tanta adrenalina. Questi gli ingredienti del poker, disciplina sempre
più sulla cresta dell’onda che da un po’ di tempo a questa parte sta
richiamando un numero di appassionati sempre crescente. E date le
premesse non è casuale che un grandissimo numero di sportivi si sia
avvicinato soprattutto al Texas Hold’em, la variante che sta riscuotendo maggior successo in tutto il mondo.
Boris Becker e Rafael Nadal approdano al poker
Fra questi l’ultimo acquisto di casa Pokerstars è stato proprio il tennista Rafael Nadal,
divenuto il volto ufficiale della poker room più conosciuta al mondo.
Ma non è l’unico sportivo ad aver stretto la mano al Texas Hold’em e
infatti gli atleti che al termine della carriera hanno preso la via di
questa disciplina, sono tantissimi. Il più famoso di questi è
probabilmente Boris Becker, ex numero uno del tennis mondiale e grande appassionato di poker.
Adrenalina, disciplina e spirito di competizione
Il motivo per cui si è avvicinato al
poker è molto semplice. Gli atleti, infatti, possono rimanere sulla
cresta dell’onda soltanto per un periodo di tempo limitato. Il Texas
Hold’em, invece, permette di giocare a persone di qualsiasi fascia d’età
regalando delle scariche d’adrenalina molto simili. Con questo vogliamo
dire che tutti possono praticare questa disciplina, ma aver avuto un
passato sportivo aiuta sicuramente a reggere meglio la pressione.
Gigi Buffon: una passione per il Texas Hold’em
Motivo per cui oltre a Boris Becker e
Rafael Nadal sono stati davvero tanti gli sportivi che si sono
avvicinati al poker. Primo fra tutti il portiere della nazionale, Gigi
Buffon, che ha cominciato a praticare il poker online durante il periodo
di un lungo infortunio. Il Texas Hold’em, infatti, allena la mente, può
essere anche un buon passatempo e allo stesso tempo una via per
rimanere competitivi anche nei periodi più bui.
Calciatori che si avvicinano al poker
Ma la sfilza di calciatori che hanno
partecipato a importanti tornei di Texas Hold’em non finisce qui. Fra
questi c’è, per esempio, Andrea Ventola, che da un po’ di tempo ormai ha
attaccato gli scarpini al chiodo, Gerard Piqué, grandissimo difensore
spagnolo che è arrivato molto in lato nel corso dell’EPT di Barcellona,
Teddy Sheringham, anche lui a segno in tornei importanti, Tomas Brolin,
ex calciatore che ricordiamo per aver giocato in Italia con il Parma.Tante le collaborazioni della room con i campioni del mondo dello sport;
da Boris Becker, già citato, a Buffon e Mats Sundin ed iniziano a
circolare voci su un possibile ingaggio del plurimedagliato “ Cannibale
di Baltimora”, Michael Phelps che dopo l’addio al nuoto e diverse
vincite ai tavoli verdi sembra voler trasformare la sua passione per il
poker in una vera e propria carriera. Lo spot presenta al pubblico
l’ultima applicazione di Pokerstars per giocare online in versione
mobile e regala agli appassionati un Nadal disteso, sorridente e molto
divertente; una versione inedita che farà piacere a molti appassionati e
che lo stesso tennista tende forse a nascondere.
Il binomio poker e sport sembra dunque indissolubile e destinato a proseguire nel tempo; questi grandi campioni vengono sempre più spesso associati a grandi marche specialmente in occasione dei debutti delle società sui mercati esteri come è avvenuto per il lancio di Pokerstars in Spagna e sembra che il pubblico risponda molto bene. Per Nadal, che è ancora in piena attività sportiva, il contributo attuale alla diffusione del gioco nella sua terra resterà confinato agli spot ed agli eventi mondani ma non si esclude che potremmo vederlo presto giocare nei tornei più prestigiosi.
Il binomio poker e sport sembra dunque indissolubile e destinato a proseguire nel tempo; questi grandi campioni vengono sempre più spesso associati a grandi marche specialmente in occasione dei debutti delle società sui mercati esteri come è avvenuto per il lancio di Pokerstars in Spagna e sembra che il pubblico risponda molto bene. Per Nadal, che è ancora in piena attività sportiva, il contributo attuale alla diffusione del gioco nella sua terra resterà confinato agli spot ed agli eventi mondani ma non si esclude che potremmo vederlo presto giocare nei tornei più prestigiosi.
Sport e Texas Hold’em: un binomio vincente
Insomma, sono molti gli sportivi che si
avvicinano al mondo del poker. Fra questi ce ne sono molti che hanno
abbracciato il Texas Hold’em a fine carriera e altri che stanno ancora
sulla cresta dell’onda. Ciò che vogliamo sottolineare, però, è che
questa disciplina, ormai apprezzata da molti italiani, regala sempre
forti emozioni e viene praticata da chi ama la competizione,
l’adrenalina e soprattutto la voglia di vincere. (dal Web)
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