È nato a Rio de Janeiro, il 24 agosto del 1947, sotto il segno della vergine e ha vissuto intensamente, come tutti gli scrittori latino-americani della sua generazione. Dimostra fin da ragazzo, una sorta di avversione per le regole e, al tempo stesso, un bisogno quasi ossessivo di affermare la propria creatività, tanto da farsi rinchiudere in un ospedale psichiatrico pur di non rinunciare ai suoi sogni. E sicuramente ne è valsa la pena.
Oggi ha venduto 31 milioni di libri pubblicati in 150 Paesi, compreso il Giappone, l’Iran e la Lituania, e tradotti in 51 lingue. E, come sottolinea lui stesso, ha denaro per tre reincarnazioni. In Francia, tanto per fare un esempio, il suo romanzo L’Alchimista è stato in testa alle classifiche per 33 settimane consecutive. Un record battuto solo da Camus.
Un padre ingegnere, una madre religiosissima, una famiglia borghese con appartamento nell’incantevole quartiere di Botafogo, Paulo Coelho va a scuola dai gesuiti, ma denota ben presto una vocazione da artista in netto contrasto con il futuro da brillante avvocato deciso da papà. E per questo la paga cara, considerando che per ben tre volte, dall’età di 17 anni in poi, suo padre, d’accordo con un medico, lo fa chiudere in manicomio. Ma non serve a niente, perché Paulo è nato ribelle. Infatti, attraversa tutte le esperienze della sua generazione e tutte in modo estremo.
Come si legge sull’Espresso, "sarà estremamente politicizzato, marxista e guerrigliero. Estremamente hippy, fino a provare tutte le droghe. Estremamente spirituale, tanto da frequentare una setta dove la magia bianca si confonde con la nera. E sperimenta anche tutte le arti: fa teatro, fonda una rivista alternativa, scrive per il cantante Raùl Seixas". E i suoi testi che parlano di forza individuale riscuotono subito un grande successo. Risultato: in breve tempo, Coelho diventa così ricco da comprarsi ben cinque appartamenti. Poi, nell’86, esordisce con il libro Diario di un mago, seguito un anno dopo, da L’Alchimista. Ed è subito boom. Il suo secondo titolo vende 11 milioni di copie e viene tradotto in 44 lingue. Seguono Monte Cinque, Il manuale del guerriero della luce, Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto, Veronika decide di morire, con cui vince il Premio Bancarella 2000 e Il diavolo e la Signorina Prym. L’ultimo libro pubblicato da Bompiani, Il cammino di Santiago, è nella realtà il suo primo romanzo pubblicato nel 1987, cui farà seguito L’Alchimista. Per il contenuto dei suoi libri, che sono stati definiti “stelle per chi cerca la luce nel proprio cuore o nell’infinito mistero dell’universo”, gli è stata conferita la Legione d’Onore.*******************
Una mattina, un contadino bussò energicamente all'uscio di un convento e, quando il frate portinaio aprì, l'uomo gli porse un magnifico grappolo d'uva.
"Caro frate portinaio, questa è l'uva più bella mai prodotta dal mio vigneto. E sono venuto qui per regalarvela".
"Grazie! La consegnerò immediatamente all'Abate, che sarà felice di questa offerta".
"No! Io l'ho portata per voi".
"Per me? Io non merito un dono della natura così bello".
"Ogni volta che ho bussato al portone, voi avete aperto. Quando ho avuto bisogno d'aiuto perchè il raccolto era andato distrutto a causa della siccità, voi mi avete dato un pezzo di pane e un bicchiere di vino, tutti i giorni.
Desidero che questo grappolo d'uva vi rechi un po' dell'amore del sole, della bellezza della pioggia e del miracolo di Dio".
Il fratello portinaio posò il grappolo davanti a se e passò tutta la mattina ad ammirarlo: era veramente bello.
Per questo, decise di consegnare il dono all'Abate, che lo aveva sempre incoraggiato con le sue sagge parole.
L'abate fu assai contento di quel regalo, ma si ricordò che nel convento c'era un fratello malato, e pensò: "Gli darò questo grappolo d'uva. Chissà che non arrechi un po' di gioia nella sua vita".
Ma quell'uva non rimase molto a lungo nella cella del frate ammalato perchè questi si disse: "Il fratello cuoco si è preso cura di me, nutrendomi con i piatti migliori. Sono sicuro che quest'uva lo renderà molto felice".
Quando all'ora di pranzo, il frate cuoco si presentò con il pasto, gli consegnò il grappolo.
"È per voi! Poichè vivete in contatto con i prodotti che la natura ci offre, saprete cosa farne di quest'opera di Dio".
Il frate cuoco rimase affascinato dalla bellezza del grappolo e fece notare al suo aiutante la perfezione degli acini. Erano talmente perfetti che nessuno avrebbe potuto apprezzarli meglio del frate sacrestano, il responsabile del Santissimo Sacramento, che molti nel monastero consideravano un sant'uomo.
Il fratello sacrestano, a sua volta, donò l'uva al novizio più giovane, dimodichè questi potesse comprendere che l'opera di Dio risiede anche nei minimi dettagli della Creazione.
Quando il novizio la ricevette, il suo cuore si riempì della Gloria del Signore, perchè non aveva mai avuto un grappolo così bello. Ma, nel medesimo istante, si ricordò della prima volta, che era venuto al monastero e di chi aveva aperto l'uscio. Era stato quel gesto che gli aveva consentito di trovarsi adesso in quella comunità di uomini che sapevano apprezzare i miracoli.
Così poco prima del calare della sera, eglì portò il grappolo d'uva al fratello portinaio.
"Mangiate e rallegratevi" disse. "Perchè voi passate la maggior parte del tempo qui da solo, e questa uva vi farà molto bene. "
Il frate portinaio capì allora che quel regalo era veramente destinato a lui; assaporò ogni acino di quel grappolo e si addormentò felice. In questo modo, il circolo si chiuse: un circolo di felicità e gioia, che si estende sempre intorno a chi è in contatto con l'energia dell'amore.*********
"Il diavolo e la signorina Prym" di
Paulo Coelho
Un uomo, il suo cavallo ed il suo cane
camminavano lungo una strada.
Mentre passavano vicino ad un albero gigantesco, un fulmine li colpì, uccidendoli all'istante.
Ma il viandante non si accorse di aver lasciato questo mondo e continuò a camminare, accompagnato dai suoi animali. A volte, i morti impiegano qualche tempo per rendersi conto della loro nuova condizione...
Il cammino era molto lungo; dovevano salire una collina, il sole picchiava forte ed erano sudati e assetati. A una curva della strada, videro un portone magnifico, di marmo, che conduceva a una piazza pavimentata con blocchi d'oro, al centro della quale s'innalzava una fontana da cui sgorgava dell'acqua cristallina.
Il viandante si rivolse all'uomo che sorvegliava l'entrata.
"Buongiorno"
"Buongiorno" rispose il guardiano.
"Che luogo è mai questo, tanto bello? "
"È il cielo"
"Che bello essere arrivati in cielo, abbiamo tanta sete! "
"Puoi entrare e bere a volontà".
Il guardiano indicò la fontana.
"Anche il mio cavallo ed il mio cane hanno sete"
"Mi dispiace molto", disse il guardiano, "ma qui non è permesso l'entrata agli animali".
L'uomo fu molto deluso: la sua sete era grande, ma non avrebbe mai bevuto da solo.
Ringraziò il guardiano e proseguì.
Dopo avere camminato a lungo su per la collina, il viandante e gli animali giunsero in un luogo il cui ingresso era costituito da una vecchia porta, che si apriva su un sentiero di terra battuta, fiancheggiato da alberi.
All'ombra di uno di essi era sdraiato un uomo che portava un cappello; probabilmente era addormentato.
"Buongiorno" disse il viandante.
L'uomo fece un cenno con il capo.
"Io, il mio cavallo ed il mio cane abbiamo molta sete".
"C'è una fonte fra quei massi", disse l'uomo, indicando il luogo, e aggiunse: "Potete bere a volontà". L'uomo, il cavallo ed il cane si avvicinarono alla fonte e si dissetarono.
Il viandante andò a ringraziare.
"Tornate quando volete", rispose l'uomo.
"A proposito, come si chiama questo posto? "
"Cielo"
"Cielo? Ma il guardiano del portone di marmo ha detto che il cielo era quello là! "
"Quello non è il cielo, è l'inferno".
Il viandante rimase perplesso.
"Dovreste proibire loro di utilizzare il vostro nome! Di certo, questa falsa informazione causa grandi confusioni! "
"Assolutamente no. In realtà, ci fanno un grande favore. Perché là si fermano tutti quelli che non esitano ad abbandonare i loro migliori amici... "
Mentre passavano vicino ad un albero gigantesco, un fulmine li colpì, uccidendoli all'istante.
Ma il viandante non si accorse di aver lasciato questo mondo e continuò a camminare, accompagnato dai suoi animali. A volte, i morti impiegano qualche tempo per rendersi conto della loro nuova condizione...
Il cammino era molto lungo; dovevano salire una collina, il sole picchiava forte ed erano sudati e assetati. A una curva della strada, videro un portone magnifico, di marmo, che conduceva a una piazza pavimentata con blocchi d'oro, al centro della quale s'innalzava una fontana da cui sgorgava dell'acqua cristallina.
Il viandante si rivolse all'uomo che sorvegliava l'entrata.
"Buongiorno"
"Buongiorno" rispose il guardiano.
"Che luogo è mai questo, tanto bello? "
"È il cielo"
"Che bello essere arrivati in cielo, abbiamo tanta sete! "
"Puoi entrare e bere a volontà".
Il guardiano indicò la fontana.
"Anche il mio cavallo ed il mio cane hanno sete"
"Mi dispiace molto", disse il guardiano, "ma qui non è permesso l'entrata agli animali".
L'uomo fu molto deluso: la sua sete era grande, ma non avrebbe mai bevuto da solo.
Ringraziò il guardiano e proseguì.
Dopo avere camminato a lungo su per la collina, il viandante e gli animali giunsero in un luogo il cui ingresso era costituito da una vecchia porta, che si apriva su un sentiero di terra battuta, fiancheggiato da alberi.
All'ombra di uno di essi era sdraiato un uomo che portava un cappello; probabilmente era addormentato.
"Buongiorno" disse il viandante.
L'uomo fece un cenno con il capo.
"Io, il mio cavallo ed il mio cane abbiamo molta sete".
"C'è una fonte fra quei massi", disse l'uomo, indicando il luogo, e aggiunse: "Potete bere a volontà". L'uomo, il cavallo ed il cane si avvicinarono alla fonte e si dissetarono.
Il viandante andò a ringraziare.
"Tornate quando volete", rispose l'uomo.
"A proposito, come si chiama questo posto? "
"Cielo"
"Cielo? Ma il guardiano del portone di marmo ha detto che il cielo era quello là! "
"Quello non è il cielo, è l'inferno".
Il viandante rimase perplesso.
"Dovreste proibire loro di utilizzare il vostro nome! Di certo, questa falsa informazione causa grandi confusioni! "
"Assolutamente no. In realtà, ci fanno un grande favore. Perché là si fermano tutti quelli che non esitano ad abbandonare i loro migliori amici... "
Nessun commento:
Posta un commento