Il Poker nel Cinema
Il Poker è diventato molto celebre non solo per le sue qualità di straordinario gioco di scommessa, ma anche perchè è uno dei giochi più citati nella storia del Cinema. In qualche caso il gioco è diventato il grande protagonista di un film. Stiamo parlando del Poker coperto e anche della Teresina (Poker scoperto).Il giocatore di professione
In molti film il Poker è presente come metafora di uno scontro accanito e ricco di colpi di scena. Ma spesso il cinema lo presenta come elemento già di per se significativo: momenti di partita eccezionali, scontri fra combinazioni paradossali, sfide fra giocatori ricchi di carattere e ambiguità. Il Poker è un gioco generoso e si presta volentieri ad essere momento forte di una sceneggiatura.Il cinema ha costruito una figura celebrativa del gioco nel gambler, il giocatore di professione, che è molto di più di un accessorio ambientale. Da una tradizione letteraria che risale a Mark Twain e a Jack London proviene l'immagine di giocatori "sinistri", faccia impassibile e bocca serrata, spesso con bretelle e una piccola visiera sulla fronte, raccolti intorno a tavoli fumosi e saturi di tensione. Sono i protagonisti di film gangster, ma soprattutto di moltissimi western.
E' il western che dà al Poker lo spessore di un elemento costitutivo di un'epoca: il cinema ci consegna il Poker come il grande gioco della Frontiera, molto più dei dadi o del Faraone. Questo sembra ovvio e naturale, visto che nascita e diffusione del gioco sono andate di pari passo con la lunga epopea del West. Ma i film western producono anche qualcosa di più: l'immagine del gambler non si dimentica. Il giocatore del west diventa spesso il protagonista di scene molto significative, anche quando sono brevi e il gioco appare di sfuggita e solo per qualche momento.
Il gambler è di solito raffigurato in modo insolito rispetto al quadro consueto dello scenario western: si distacca in modo vistoso e riconoscibile dalla massa dei frequentatori di un saloon, per lo più cow boys e allevatori, polverosi e sciatti. Il gambler ha quasi sempre un'immagine da gentleman: azzimato, curato nei dettagli, di eleganza sofisticata e cittadina. Di solito è maschio, bianco, adulto, viene dalla costa Orientale o dal Sud degli Stati Uniti e conosce le buone maniere. Non ha il piglio aggressivo e invadente del pistolero o del cow boy: è piuttosto un personaggio insinuante e defilato, ma dotato sempre di fascino e attrazione fatali.
Come variazione sul tema, nel film western non mancano esempi straordinari di giocatrici professioniste: avventuriere senza scrupoli, ma autentiche gentildonne nell'abbigliamento e nei modi. Sono seducenti e vampiresche nel gioco, anche se spesso un po' freddine nel privato.
Sul piano dei valori e dei rapporti sociali, il gambler è per lo più raffigurato come un individuo di cui diffidare: anche se ha una buona cultura e un linguaggio forbito, è avido e interessato solo al denaro. Spesso la sua mancanza di scrupoli lo porta alle azioni più abbiette: quasi sempre si conferma infido e baro. A volte è persino uno spregevole criminale, capace di utlizzare la sua intelligenza di gioco per elaborare piani complicati e addirittura omicidi pur di mettere le mani sul malloppo.
In sintesi il gambler è il vero "demonio" del western: approfitta della stolida ingenuità di cow boys ubriachi, allevatori arroganti e pionieri creduloni. Seduto al tavolo da gioco con giacca e panciotto, è quasi sempre fornito di una piccola pistola Derringer a due colpi, che nasconde nel taschino del gilet o nella manica di una camicia con gli jabots, pronto a colpire a tradimento.
Soltanto in qualche caso il gambler acquista uno spessore che lo fa uscire dall'oleografia: si tratta sempre di figure drammatiche, cinicche e amorali, ma dotate di una forte dignità e di passioni che provengono da un oscuro passato. Qui lo stereotipo del gambler diventa meno ovvio e decolla verso la costruzione di personaggi dallo spessore mitico: valgano per tutti l'asciutto e romantico Hatfield, il giocatore di "Ombre rosse", e la leggendaria figura di Doc Holliday nelle tante ricostruzioni della celebre "Sfida all'O.K.Corral". Proponiamo qui, in ordine alfabetico, alcuni film in cui il Poker è un elemento significativo.
Vecchi Film passati alla storia
con Adriano Celentano, Edwige Fenech, Renato Salvatori Abilissimo al tavolo da gioco, Asso (Celentano) è un campione di Poker bizzarro e istrione. Viene ucciso per invidia alla viglia delle nozze con la bella fidanzata (Fenech). Ritorna come fantasma per aiutare l'amata a prendere un marito e finalmente lo scova in un giovane giocatore molto abile, detto il "varesino ". Trova anche il modo di vendicarsi dei suoi avversari e finisce per giocare un'impossibile mano di Poker con Dio.
Butch Cassidy di George Roy Hill, 1969
con Paul Newman, Robert Redford, Catherine Ross
La storia dei protagonisti della leggendaria banda di fuorilegge chiamata il Mucchio Selvaggio. Butch Cassidy (Newman) e Sundance Kid (Redford) sono due svaligiatori di banche che decidono di cambiare obiettivo e si mettono a rapinare treni: entrambi sono innamorati di Etta (Ross), una maestrina delicata e sognatrice. Ma la reazioni dei "Signori delle Ferrovie" è implacabile: i due sono braccati senza tregua dai poliziotti dell'agenzia Pinkerton. La loro fuga si conclude in Sudamerica, dove cercano di riprendere la loro attività di fuorilegge, ma cadono in un'epica battaglia finale contro l'esercito locale.
Memorabile la presentazione dei due: dopo avere scoperto che la banca che vuole svaligiare è difesa come un fortino, Butch entra un po' depresso in un saloon. Qui il suo amico Sundance sta giocando a Telesina con un gambler. Sundance è fortunato e si aggiudica un piatto. Il gambler si innervosisce e lo accusa di barare: la tensione sale di colpo e si sfiora il duello. Ma l'intervento di Butch salva la situazione e il gambler chiederà scusa a Sundance. Comunque questi, prima di andarsene, si volta di colpo, estrae e spara con la sinistra (Redford è mancino), facendo volare la pistola del gambler a terra. Ballata wobbly piena di malinconica ironia.
California poker di Robert Altman, 1974
con Elliott Gould, George Segal
Due avventurieri sbandati e pasticcioni, Charlie Waters (Gould) e Bill Denny (Segal), tentano il colpo grosso nella saletta di poker di un casinò a Reno. Lunga e avvincente la partita a Poker in una saletta del casinò, con una mano finale mozzafiato. Sessantottesco.
La casa dei giochi di David Mamet, 1987
con Joe Mantegna, Lindsay Crouse
Margaret (Crouse) è una psicanalista famosa che cerca di aiutare un giovane paziente ricattato da una banda di giocatori d'azzardo. Entra in contatto con loro nel locale dove giocano e conosce Mike, il capo dei giocatori (Mantegna). Questi la coinvolge in una partita di Poker e le chiede di aiutarlo contro un avversario duro e aggressivo. Mentre lui si allontana con una scusa, Margaret dovrà osservare attentamente i gesti dell'avversario: se giocherella con l'anello, vuol dire che bluffa. Nella mano decisiva, Mike ha tre Assi e punta: il suo avversario, che ha preso una carta, rilancia alto. Mike si allontana e la psicanalista osserva l'uomo toccarsi l'anello. Convince Mike a vedere, convinta che sia un bluff. Ma alla fine scopre che la pistola usata dal giocatore per rafforzare le sue minacce è finta: la partita era un trucco per metterla alla prova e soltanto alla fine del film capirà di essere la vittima prescelta per una sofisticata truffa organizzata dalla banda della "Casa dei giochi". Margaret reagirà con violenza, finendo per uccidere Mike. Feroce.
C'era una volta... il West di Sergio Leone, 1968
con Henry Fonda, Charles Bronson, Claudia Cardinale, Jason Robards, Gabriele Ferzetti
Nella parte finale del film Morton (Ferzetti), il magnate delle ferrovie, viene sequestrato nel vagone del suo treno personale dagli sgherri del suo ex braccio destro, lo spietato killer Frank (Fonda). I fuorilegge ingannano il tempo con una partita a Poker: Morton chiede di unirsi al gioco e mostra un mazzo di banconote. Queste gli permettono di comprare i fuorilegge mercenari con l'obiettivo di eliminare Frank, che però riuscirà a sfuggire all'agguato con l'aiuto del misterioso Armonica (Bronson).
Cincinnati Kid di Norman Jewison, 1965
con Steve Mc Queen, Edward G. Robinson, Karl Malden, Ann Margret, Joan Blondell
Nella New Orleans degli anni '30 Cincinnati Kid (Mc Queen) è un giovane giocatore di Poker che in breve tempo diventa celebre per la sua abilità e il suo sangue freddo. Il successo lo porta a sfidare Lancey Howard, il re del Poker (Robinson): questi è un gentiluomo dallo sguardo sardonico, accompagnato da Ladyfingers, una giocatrice altrettanto brava (Blondell). La partita è un evento da non perdere: ci sono ragazzini che cercano di osservarla arrampicati sui lampioni. All'inizio il giovane astro in ascesa prevale, ma nonostante i consigli del cartaio (Malden) e le pressioni della sua ragazza (Margret), continua nella sfida: memorabile la mano finale di Telesina con una Scala Reale di Cuori del campione contro un Full di Donne di Cincinnati Kid (il Colore non bastava). Battuta conclusiva di Lancey Howard: "Non te la cavi male, ragazzo, ma finchè ci sarò io, sarai soltanto secondo".
I compari di Robert Altman, 1971
con Julie Christie, Warren Beatty
In una città mineraria del west, John Mc Cabe (Beatty) è un avventuriero che fa il gambler e bara al gioco. Lo aiuta la prostituta Constance Miller (Christie) che gestisce un bordello insieme a lui. Le vicende di due avventurieri disperati. Qui il gioco non aiuta.
La conquista del West di Cecil B. DeMille, 1936
con Gary Cooper, Jean Arthur, Charles Bickford, James Allison
Su un battello il giovane pistolero Wild Bill Hickock (Cooper) risale il Missouri verso il selvaggio west con il suo amico Buffalo Bill Cody (Allison). Questi gioca a poker con un gambler torvo e arrogante, che ha cappello e sigaro, occhi sfuggenti e baffetti viperini. Ben presto perde molto e Wild Bill prende il suo posto al tavolo: ma anche lui perde fino a che non si gioca il vecchio orologio di famiglia. Il gambler vince la mano con un colore, ma Wild Bill estrae la pistola e gli scopre una carta nel cappello. La battuta é: "Gli uomini come voi dovrebbero essere marcati".
Arrivato a Deadwood, Wild Bill, insieme alla sua spasimante Calamity Jane (Arthur), si batte contro una banda di trafficanti che vendono armi agli indiani. Li disarma e li raccoglie attorno a un tavolo del saloon: giocheranno a Poker in attesa dell'arrivo dell'esercito. La partita comincia e le carte di Wild Bill sono una Doppia agli Assi con gli Otto, di Picche e Fiori. A questo punto si sente uno sparo: uno dei fuorilegge lo ha colpito alle spalle. Il richiamo è alla vera storia di Hickcok, una delle leggende del west, per cui chi ha un punto simile in mano ha una "Doppia al morto". Da album di famiglia.
Doc di Frank Perry, 1971
con Stacy Keach, Faye Dunaway
A Tombstone, Arizona, la sfida fra i fratelli Clanton e gli Earp spalleggiati dal pistolero Doc Holliday (Keach), che qui è un giocatore di professione malinconico e svogliato. Crepuscolare.
con John Wayne, Dean Martin, Walter Brennan, Angie Dickinson
Nel corso di uno scontro all'ultimo sangue con i fratelli Burdette, il burbero sceriffo Tom Chance (Wayne) si preoccupa dell'ordine pubblico: trova il tempo e la voglia di arrestare al tavolo da Poker la bella avventuriera (Dickinson) che fa la giocatrice di professione. La legge trionfa, ma l'omone rimarrà sedotto. Il diavolo ha le gambe lunghe.
Duello al sole di King Vidor, 1946
con Gregory Peck, Jennifer Jones, Joseph Cotten, Lionel Barrymore, Lillian Gish
Il padre della bella meticcia Pearl Chavez (Jones) è un giocatore d'azzardo, distrutto dall'alcool e dai tradimenti della moglie. Finirà per ucciderla e per togliersi la vita. Il film sottintende che da questa eredità malata e riprovevole discenda il destino tragico e violento della bella Pearl, contesa fra i due figli di un re del bestiame, l'uno prepotente e violento (Peck), l'altro dolce e gentiluomo (Cotten). Operetta tragica.
Il fiume rosso di Howard Hawks, 1949
con John Wayne, Montgomery Clift, Joanne Dru, Walter Brennan
Tom Dunson (Wayne) è un re del bestiame che organizza un viaggio difficile e pericoloso per portare le sue mandre di buoi dal Texas fino al Missouri. I cow boy attendono la partenza in un saloon fumoso: sono tesi e aggressivi. Alcuni siedono a un tavolo dove giocano a Teresina, con puntate da un dollaro. Il vecchio Starkey (Brennan) riesce a chiudere una Doppia: il suo avversario è un indiano dall'espressione impenetrabile che ha due Re scoperti e rilancia. Starkey non ha più soldi e decide di giocarsi la dentiera: ma l'indiano scopre un terzo Re e vince la mano. Battuta di Starkey: "Chi lo capisce un indiano, se bluffa o no?".
I Gangsters di Robert Siodmak, 1946
con Burt Lancaster, Ava Gardner, Edmond O'Brian, Albert Dekker
con Sterling Hayden, Louis Calhern, Jean Hagen, Marilyn Monroe
Uscito dal carcare, un azzimato ladro di gioielli (Jaffe) forma una banda per attuare un colpo audace ed ingegnoso. Dix Handley (Hayden) è il più esperto fra i fuorilegge, ma è anche il più disperato. Partita di Poker prima del colpo.
Johnny Guitar di Nicholas Ray, 1954
con Joan Crawford, Sterling Hayden, Mercedes Mc Cambridge, Ward Bond, Scott Brady
Vienna (Crawford) è la proprietaria di un saloon dove ogni venerdì la banda di Dancing Kid (Brady) si riunisce per giocare a Poker. Il saloon ha una bellissima roulette: quando Vienna si lascia trasportare dai ricordi del suo amore per Johnny Logan "Guitar" (Hayden), cerca di reagire e dice al croupier "Eddi, fà andare la roulette, mi piace sentirla cantare". Struggente.
Maverick di Richard Donner, 1994
con Mel Gibson, Jodie Foster, James Garner, James Coburn
Brett Maverick (Gibson) è un giocatore d'azzardo che vuole trovare i soldi per iscriversi al campionato di Poker più famoso del West. Il campionato si svolge su un battello da fiume e ha un andamento spettacolare e cruento. La sfida finale è fra i migliori giocatori di Poker e Teresina: il Commodoro (Coburn), Annabelle (Foster), un messicano e persino il padre di Maverick (Garner). La mano decisiva è il più improbabile intreccio di combinazioni che si possa immaginare: un Poker, una Scala Reale di Cuori e la Scala Reale Massima di Picche che Maverick chiude con un Asso di Picche. Carnevalesco.
Ombre rosse di John Ford, 1939
con John Wayne, Claire Trevor, Thomas Mitchell, John Carradine, Louise Platt
Nel 1880, una diligenza sta partendo da Tonto per Lordsburg. Una delle persone in partenza è la signora Mallory (Platt), una delicata gentildonna dell'est, che aspetta un bambino: al momento di salire non si sente bene e viene premurosamente accompagnata a rinfrescarsi in un albergo. Qui la incontra un giocatore di professione, Hatfield (Carradine), che poi siede al tavolo da gioco e la osserva dalla finestra. La battuta è "allora, cow-boy, non hai mai visto un angelo?".
E' questa la molla che spinge Hatfield a prendere la diligenza. Nel corso del viaggio, quando si tratta di decidere se proseguire verso Lordsburg nonostante la minaccia degli Apache, Hatfield si affida alla sorte e scopre una carta: è l'Asso di Picche, generalmente considerato dai giocatori come un presagio negativo. Il giocatore ha deciso di sfidare la fortuna fino in fondo. Ma il suo destino è segnato: sarà l'unica vittima dell'attacco indiano.
Come è noto, infatti, al termine di un viaggio avventuroso, la diligenza è attaccata dagli Apache di Geronimo: i passeggeri riescono a salvarsi all'ultimo momento grazie all'arrivo della cavalleria. Una volta arrivati a Lordsburg, fra la folla eccitata che circonda la diligenza, molti riconoscono Ringo Kid (Wayne) e qualcuno corre in un saloon per avvisare del suo arrivo i fratelli Plommer, suoi mortali nemici.
Nel saloon il capo dei tre, Luke Plommer, sta giocando a Poker: alla notizia dell'arrivo di Ringo, si alza, sorpreso e preoccupato. Tiene la carte in mano, si guarda intorno e ordina a un cow boy "i miei fratelli". Poi getta le carte sul tavolo e abbandona la partita. Le carte di Luke rimangono scoperte sul tavolo: sono una Doppia agli Assi con gli Otto, di Picche e Fiori. Dopo qualche minuto i tre fratelli Plommer cadranno nel duello con Ringo. Anche qui si confema che nel West una Doppia agli Assi con gli Otto, tutti neri, sia un presagio di grande sfortuna. Mitico.
Pat Garret e Billy the Kid di Sam Peckinpah, 1973
con Kris Kristofferson, James Coburn, Jason Robards
Il giovane fuorilegge Billy the Kid (Kristofferson) è arrestato dallo sceriffo Pat Garrett (Coburn), che in passato era stato suo grande amico. Billy è in prigione nella città di Lincoln e passa il tempo a giocare a Poker con Garrett e una delle guardie. Quando Garrett si allontana, la partita prosegue stancamente e Billy cerca di provocare le due guardie per avere la possibilità di fuggire. Con un aiuto esterno riesce a liberarsi, ma per poter fuggire, dovrà ucciderli entrambi.
Poker alice di Arthur Seidelman, 1987
con Elizabeth Taylor, George Hamilton, Tom Skerritt
Una giocatrice di Poker (Taylor) vince un bordello in una partita e lo gestisce insieme ad un altro giocatore professionista (Hamilton) e a un pistolero (Skerritt). Mediocre.
Poker di sangue di Henry Hathaway, 1968
con Robert Mitchum, Dean Martin, Inger Stevens
In una piccola città del west, un uomo è accusato di barare in una partita di Poker e viene impiccato. Per vendicarlo arriva il fratello, un predicatore (Mitchum), che vuole uccidere tutti i responsabili, veri o presunti. La vendetta è attuata con una piccola pistola Derringer nascosta in una Bibbia. L'unico a ribellarsi e a reagire è un gambler spaccone e imbroglione (Martin). Biblico.
Posta grossa a Dodge City di Fielder Cook, 1966
Henry Fonda, Joanne Woodward, Jason Robards, Burgess Meredith
Soltanto dopo si apprende che l'intera vicenda è stata una finzione messa in piedi dal banchiere per vendicarsi dei quattro e che il giocatore, la moglie e il bambino sono stati pagati per recitare la loro parte. La mano vincente non sarà svelata, ma il banchiere commenta: "E' il più bel gioco che si sia mai visto a Dodge". Da manuale.
Regalo di Natale di Pupi Avati, 1986
con Diego Abatantuono, Carlo delle Piane, Gianni Cavina, Alessandro Haber
E' la notte di Natale: in una villa ottenuta in prestito, quattro amici organizzano un poker per spennare Santelia (Delle Piane), un industriale ricco e antipatico. Franco (Abatantuono), gestore di un cinema, è il più bravo e vince: ma Santelia ha i nervi saldi. Nella mano decisiva, Franco ha un Full d'Assi, punta una grossa somma: Santelia, che ha preso una carta, rilancia giocandosi qualche centianio di milioni. Dopo una pausa di terribile incertezza, Franco va a vedere: Santelia ha un Colore di picche e vince la mano. Le fasi della partita sono da vedere e rivedere.
Sfida all'O.K. Corral di John Sturges, 1957
con Burt Lancaster, Kirk Douglas, Rhonda Fleming
Doc Holliday (Douglas), ex medico afflitto da tubercolosi, è un giocatore di poker professionista che si è fatto la fama di un baro dalla pistola facile. Il duro e puritano Wyatt Earp (Lancaster) lo aiuta a sfuggire ad un linciaggio: Holliday si stabilisce a Dodge City, dove Earp è sceriffo, e, per sdebitarsi, lo aiuta contro la furia dei cowboy guidati da Shangai Pierce. Quando i cowboy arrivano in città, sparando a casaccio e fracassando tutto, Holliday si trova in una saletta dell'albergo e gioca a poker contro un croupier: mentre questi cerca di ripararsi dai colpi, Holliday rimane imperturbabile e lo invita a continuare. Quando la banda irrompe nella hall dell'albergo, dove si sta svolgendo una festa, nemmeno l'arrivo di Earp riesce a intimorire i cowboy. Nel momento più critico Holliday interviene, pistola in pugno e salva la situazione con la battuta "signori, mi avete interrotto proprio mentre stavo vincendo". Paradigmatico.
Sfida infernale di John Ford, 1946
con Henry Fonda, Victor Mature, Linda Darnell, Walter Brennan
Appena eletto sceriffo di Tombstone, Wyatt Earp (Fonda) incontra Doc Holliday (Mature), un giocatore di professione rovinato dall'alcol e della tisi. Nel saloon Doc sta minacciando con protervia un giocatore che accusa di essere un baro: Earp gli spiega che casomai questo tocca a lui. Sulla pelle del giocatore caciato dalla città, i due consacrano una forte amicizia. Ma Doc è instabile e oltretutto si picca di essere un intellettuale: celebre la sequenza della recita del monologo di Amleto da parte di Holliday al posto del vecchio attore ubriaco. Retorico.
Silverado di Lawrence Kasdan, 1990
con Kevin Kline, Scott Glenn, Kevin Kostner, Brian Dennehy, Jeff Goldblum
Il saloon di Silverado è gestito da uno sceriffo corrotto (Dennehy) che assolda un giocatore di professione (Goldblum), che gioca a Poker con un coltello nello stivale.
La stangata di George Roy Hill, 1973
con Robert Redford, Paul Newman, Robert Shaw.
Chicago, Illinois, 1936. Johnny Hooker (Redford) e Henry Gondorff (Newman) sono due truffatori che vogliono incastrare il gangster Doyle Lonegan (Shaw) per vendicare la morte di un amico. L'amo lanciato dai due è una partita di poker sul treno New York-Chicago.
Gondorff riesce a farsi ammettere come quinto giocatore al tavolo privato dove Lonegan gioca: finge di essere un "pollo", rozzo e ubriacone. Ben presto comincia a vincere e provoca Lonegan sbagliando il suo nome o vantandosi delle vincite: la tensione cresce e due dei giocatori decidono di smettere. Lonegan chiede una pausa e decide di giocare con un mazzo truccato: fa le carte per la mano decisiva. Gondorff apre con un Tris di Tre e Lonegan rilancia con una Coppia di Nove: si cambiano le carte e Gondorff fa un Poker di Tre mentre Lonegan un Poker di Nove. Partono i rilanci e Lonegan, sicuro di vincere, punta 10.000 dollari. Gondorff vede e scopre le sue carte: ha un Poker di Jack con cui vince la mano. Il commento di Lonegan ai suoi scagnozzi: "non potevo mica dirgli che bara meglio di me".
Tombstone di George Cosmatos, 1993
con Kurt Russell, Val Kilmer
Ex sceriffo di Dodge City, Wyatt Earp (Russell) arriva a Tombstone per aprire una casa da gioco: suo alleato diventa Doc Holliday (Kilmer), un giocatore di professione, qui come non mai esangue e paranoico. Ben presto si arriva allo scontro con i nemici della banda Clanton. Farsesco.
con Frank Sinatra, Eleanor Parker, Kim Novak
Nella Chicago anni '50 Frankie Machine (Sinatra) è un batterista drogato che fa anche il "cartaio" ai tavoli da poker per un biscazziere. L'amore di una donna lo salverà.
Via col vento di Victor Fleming, 1939
con Clark Gable, Vivien Leigh, Leslie Howard, Olivia De Havilland
Nella città di Atlanta devastata dalla guerra, Rossella O' Hara (Leigh) cerca con ogni mezzo di ottenere dei soldi per non perdere la piantagione di Tara. Fa visita al capitano Rhett Butler (Gable) che è stato arrestato con l'accusa di traffici illeciti. Rossella si reca alla prigione e trova il capitano di ottimo umore, impegnato a giocare a poker con alcuni ufficiali nordisti. L'incontro non dà l'esito sperato: Butler si dimostra inaffidabile e Rossella lo lascia infuriata.
Wyatt Earp di Kevin Kostner, 1994
con Kevin Kostner, Denis Quaid, Gene Hackman
Proveniente dall'est, il giovane Wyatt Earp (Kostner) e i suoi fratelli decidono di sistemarsi a Tombstone, Arizona. Qui vive anche il celebre Doc Holliday (Quaid), ex dentista che ora fa il giocatore di professione, cinico e disamorato. La guerra con la banda dei Clanton si trasforma via via in un massacro senza limiti. Scolastico.
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