Perché mai si bluffa? Ve lo siete mai chiesto?
Lo scopo non è soltanto aggiudicarsi un piatto avendo in mano carte peggiori degli avversari.
Quella è la ragione immediata per cui si bluffa, ma ce n'è un'altra più sottile.
Si bluffa perché non vogliamo dare agli altri punti di riferimento.
Se non bleffiamo mai e giochiamo solo con carte buone, dopo un po i nostri avversari capiranno che tipo di giocatorti siamo.
Invece dovremmo sempre garantirci la possibilità di vincere grandi somme quando in mano abbiamo una combinazione molto buona.
Ma se noi non amiamo rischiare e giochiamo solo quando il punteggio è buono, gli altro giocatori non verranno a vedere il nostro piatto e avremmo perso una buona opportunità di guadagno.
Quindi anche i bluff non riusciti hanno la loro utilità.
Servono a lasciare gli avversari sempre incerti e insicuri.
Li spingono a vedere le nostre carte proprio quando noi abbiamo un punteggio molto alto.
Se un giocatore non bleffa mai tutti passerebbero ad ogni sua grossa puntata e lui non vincerebbe mai un piatto sostanzioso.
Prenderebbe le briciole anche quando si ritrova delle ottime carte.
Più sono forti i giocatori che state affrontando, più è facile che un bluff riesca perchè un giocatore esperto ha la tendenza a rispettare le puntate dei suoi avversari e preferisce passare. Un giocatore meno esperto e più debole tende a vedere molto più del necessario.
Più giocatori sono seduti al tavolo e più è difficile che un bluff riesca.
Nel Texas o Omaha, spesso si può fare il cosiddetto "semibluff': si punta sperando che tutti gli avversari passino, ma vi riservate comunque qualche possibilità di vittoria perché l'ultima carta può comunque farvi chiudere una combinazione vincente.
E' il caso di quando si punta a chiudere una scala o un colore.
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