Dal Web: E’ proprio vero che c’è un nome per ogni cosa. Avete presente il tipico
giocatore che “piange” durante una partita, quello che si lamenta sempre
e comunque della sua sfiga e della sfacciata fortuna degli altri? Beh,
ho scoperto che si chiama “whiner”, in italiano “il piagnucolone”;
infatti, in inglese il verbo “to whine” vuol dire “lamentarsi, gemere,
piagnucolare”.
Secondo me resta più efficace e descrittivo (se non
altro perché sono italiano) il termine “piangere”, ma se qualcuno
volesse esibire la propria padronanza dello slang pokeristico, ora può
usare anche l’espressione starniera più aggiornata.
Qualche giorno fa
ho partecipato ad un torneo online di Texas Hold’em. Ad un certo punto
viene eliminato un player, che ha perso un 60%-40% da favorito. Ebbene,
questo soggetto è stato in grado, attraverso la chat, di inveire per una
buona mezzora contro il poverino che lo aveva fatto fuori, ammorbando
indirettamente tutti gli altri giocatori. “Ti rendi conto della sfiga
che ho avuto?” (60% - 40%!!!!); “ti rendi conto che ti sta girando tutto
alla grande?”. E così via, scadendo anche nel ridicolo e nella
volgarità. Soprattutto, senza menzionare tutte le mani precedenti,
giocate malissimo, che gli avevano mangiato quasi tutte le chips,
costringendolo ad andare all in con due carte, che seppure favorite
nello scontro diretto, non erano affatto mostruose. Ed ecco che nella
discussione salta fuori sta parola, “whiner”
Sinceramente non mi
andava di mostrare all’intero tavolo la mia ignoranza, e allora, finito
il torneo, sono andato ad informarmi. Scartabellando i migliori siti di
poker, ho scoperto cosa significava il concetto e ho constatato che i
ragazzi avevano proprio ragione: quello era proprio un “whiner”! Uno che
pensa di giocare sempre meglio degli altri, e di non riuscire a vincere
solo perché troppo sfortunato, o meglio, solo perché gli altri hanno
“troppo culo”. Gente che poi riversa nei forum specializzati la propria
frustrazione ed infinite geremiadi.
Inoltre, ho scoperto che il
termine nasce nell’ambito dei videogames online, agli inizi degli anni
’90, dove la velocità del gioco e della comunicazione richiedeva
l’utilizzo di parole semplici, sintetiche e immediatamente
significative. Il concetto è stato poi preso in prestito dalle comunità
di poker online, dove ha trovato grande diffusione.
A ben vedere,
questo termine è applicabile ad altri giochi e a tutti gli sport:
pensate a quegli allenatori di calcio (e a quei tifosi) che si lamentano
sempre degli arbitri, dei rigori contro, della sfortuna nera, dei
famosi “episodi” avversi. Voi come li chiamereste?
Guardate
questo video: per carità, Phil Hellmuth è un grandissimo, però ogni
tanto se ne esce con delle sparate esagerate, insultando avversari che
hanno tutto il diritto di fare le scelte che vogliono. Ognuno ha la
propria visione del poker, ma nel caso in questione la donzella, che tra
l'altro è chip leader e di big blind, ha tutto il diritto di fare call
sul rilancio del "Poker Brat", tant'è che in pre-flop i due giocatori si
trovano in una situazione di quasi "coin flip". Hellmuth reagisce alla
sconfitta in modo eccessivo, comportandosi da vero "whiner" !!!http://youtu.be/rMC6pJ_tsUw
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