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mercoledì 22 maggio 2013

Poker : Limp e Tell


Tutti prima o dopo, per una ragione e per l'altra fanno un limp. Fare limp, ossia fare solo call nel preflop, appare come una strategia che dimostra debolezza, perché "solo vedere" ha il significato di perdere il controllo della mano e lasciare l'iniziativa agli avversari. Ma può essere che limpare sia invece una strategia interessante, anche se tutti i trattati di poker al giorno d'oggi spingono su uno stile di gioco più aggressivo?
La risposta è "dipende". In alcune specifiche situazioni si possono certo trovare delle buone ragioni per fare limp. Il problema è che, sia come sia, i giocatori ingenui tendono a farlo eccessivamente, e dalle posizioni più sbagliate. Fare spesso limp dalle prime posizioni in torneo di Texas Hold'em online è un'indicazione sicura di mancanza di una vera strategia.
Ci sono due fattori che rendono costoso limpare dalle prime posizioni (Utg). I giocatori che devono ancora fare azione possono avere in serbo rilanci e controrilanci. Spesso sarete costretti a chiamare un rilancio solo perché vi siete committati a un call matematicamente corretto, pur avendo una mano di forza media. Nelle prime fasi di un torneo non dovreste prestare attenzione ai call "matematicamente corretti". Dovreste occuparvi invece di preservare il vostro stack e di identificare situazioni profittevoli per incrementarlo.
Tenete presente che fare limp con mani deboli significa, nella maggior parte dei casi, vedere il flop che non aiutano la vostra mano. Questo vuol dire lasciare l'iniziativa agli avversari, venire beccati in costoso bluff o farsi coinvolgere in piatti dove dobbiamo prendere decisioni difficili.
Tuttavia, il limp può essere usato a vostro vantaggio: quando siete in posizione o quando volete preparare un trappola. I bravi giocatori, infatti, usano spesso questa tattica con lo scopo di "outplayare" gli avversari dopo il flop, utilizzando il pot control e il profiling. Ancora, fare limp può essere una buona strategia quando il vostro stack di partenza è di 1.500 chip e non c'è molto spazio per gli errori: strategicamente, è meglio tenere basso il costo dei flop che vedete.
Fare limp nei primi livelli di un torneo Texas Hold'em, quando i blind sono ancora bassi, è una mossa spesso attribuita a giocatori con coppie basse, suited connector o Assi deboli. Quindi, se siete in late position e avete una coppia alta o un Asso forte dovete cercare di prendere il comando del piatto rilanciando preflop. Una continuation bet al flop sarà di solito sufficiente a prendere il piatto
Il limp re-raise è una mossa che necessità un minimo di esperienza per essere portata correttamente al termine, anche se ad un primo impatto può sembrare molto semplice.
Ma vediamo di capire come, quando e in che modo utilizzarla.
Per tutti coloro che da poco sono entrati nel mondo del poker e che di conseguenza ancora sconoscono alcuni termini, ricordiamo che “limp” significa fare call, quindi chiamare, mentre re-raise significa contro-rilanciare un rilancio.

La tecnica si divide quindi in due fasi, prima un limp e successivamente un re-raise. Affinchè la stessa funzioni correttamente è necessario utilizzarla contro i giusti avversari e soprattutto in corretta posizione. La tecnica del Limp Re-Raise se ben utilizzata può darti belle soddisfazioni, non solo economiche. Il gusto di farla ad alcuni avversari non ha prezzo.
Quando fare Limp Re-Raise
Innanzitutto è necessario possedere una buona mano, ad esempio KK, AA, così da avere la vittoria in pungno nell’ipotesi in cui uno degli avversari decida di contro-rilanciare il tuo re-raise.
Il momento migliore per fare Limp Re-Raise, nei tornei o sit è quando il tavolo si è ben scaldato, mentre nel cash game non esiste un momento preciso.
Per quanto riguarda la posizione, va utilizzata da under-the-gun, o da 1-2 posizioni successive, in questo modo si hanno maggiori possibilità che un successivo avversario rilanci il tuo call.
Come utilizzare il Limp Re-Raise
Supponi di avere una monster in mano, cioè due carte davvero ottime, e di partire da under-the-gun, in pratica sei il primo avversario a parlare. Se fai limp dai modo agli altri avversari di rilanciarti, mentre se rilanci rischi di far passare chi ti avrebbe rilanciato e di attirare solamente giocatori con un buon punto in mano.
Ovviamente è necessario che sia un tavolo abbastanza caldo e non uno di quei tavoli senza azione, altrimenti rischi solamente di vedere il flop con 5-6 avversari che come te hanno deciso di callare il grande buio.
Quindi procedi in questo modo: Fai call al big blid, forse qualcuno dopo di te opterà per un call, ma è essenziale che qualche altro decida di rilanciare, ad esempio per rubare il piatto. A questo punto attendi nuovamente il tuo turno e fai un re-raise sufficiente a far scappare tutti gli avversari tranne il raise.
Se il raise limpa il tuo re-raise hai buone probabilità di aggiudicarti il piatto, se invece passano tutti, compreso il raise, ti sei aggiudicato il piatto.
La strategia del Limp Re-Raise è utilizzabile anche in bluff, quindi senza avere buone carte in mano, ma in questo caso diventa abbastanza rischiosa, infatti, se uno o più avversari ti limpano, e se il flop non è favorevole, devi lasciare la mano.
Se dopo un raise, un successivo avversario decide per un re-raise, è molto probabile che questo avversario abbia buone carte, quindi, se tu possiedi la coppia di Assi o di Re, opta seriamente per un All-in. Se l’avversario ha QQ, AK forse ti verrà a vedere e tu partirai in netto vantaggio.
Consigli
Il Limp Re-Raise va utilizzato dopo una attenta valutazione degli avversari al tavolo. Se sei sicuro di ricevere almeno un raise, di norma dal cutoff o dal bottone, ad esempio per rubare i bui, allora utilizzala tranquillamente.
Non va utilizzata contro avversari molto chiusi, altrimenti rischi solamente di scontrarti contro un’altro buon punto.
.In inglese vengono detti "tells" (vocali, corpo eccetera) mentre, nella nostra lingua, hanno parecchie denominazioni: segnali, tic, indizi eccetera. Comunque vengano denominati, i tell sono tutti quei comportamenti volontari e a volte involontari (nascono dallo stato d'animo), che in qualche modo tradiscono le reali strategie dei giocatori e che nel poker sono un vero aiuto, se si riesce a ben interpretarli, per ottenere preziose informazioni sulla forza delle loro mani.
 Saper leggere e valutare correttamente i tell riveste un'importanza fondamentale sia nel gioco live, sia in quello online. Oltre al corpo, infatti, nelle partite disputate su Internet possono rivelarsi come preziosi indizi anche i tempi di risposta, l'importo delle puntate e dei rilanci e persino l'eventuale uso dei pulsanti di azione automatica. Un mondo tutto da scoprire, fatto di gesti, piccoli
 cenni, silenzi e molto altro.
Già tutto scritto o quasi.


Sui tell che è possibile riconoscere durante le partite live di poker esiste una vera e propria "bibbia" di riferimento: il volume Poker Tells di Mike Caro, edito in Italia da Boogaloo Publishing. Considerato come il miglior testo sull'argomento contiene innumerevoli esempi e fornisce, per ciascuno di essi, una serie di possibili interpretazioni. Possibili, perché c'e un concetto fondamentale da tenere sempre ben presente: chi esprime un tell può farlo sia senza rendersene conto, ma attenzione ai finti "tell" (che a volte sono troppo marcati).
Nel primo caso, il tell comunicherà un'indicazione sulla reale situazione del giocatore, mentre nel secondo verrà usato da quest'ultimo per cercare di indurci in errore. I giocatori più esperti, quindi, sanno esattamente quali indicazioni stanno fornendo con i propri atteggiamenti e le usano per cercare di vincere: un bluff senza carte! In questa strana partita giocata con il corpo e con le azioni, la prima regola consiste quindi nel capire esattamente l'attendibilità di chi si ha davanti. Se il giocatore che stiamo osservando é alle prime armi, oppure e molto passionale e diretto, i tell che esprime hanno esattamente il significato che gli si deve attribuire.
Al contrario, se il giocatore e molto esperto e controllato, sia nei movimenti sia nelle parole, spesso i tell devono essere letti al contrario. In quest'ultimo caso, la "forza" è sinonimo di "debolezza", mentre la "debolezza" diventa "forza". E' la undicesima legge di Caro sui Tell: "Deludi qualsiasi giocatore che, comportandosi come se avesse una mano debole, sta cercando il tuo call".

Prima di dare l'inizio al gioco:
Avete mai osservato cosa avviene durante la fase di pre-flop nelle partite giocate dai grandi campioni e trasmesse in televisione? Di solito, nessuno guarda le carte che gli ha appena distribuito il mazziere fino a quando non viene costretto dalla posizione che occupa al tavolo. Prima di quel momento, infatti, tutta l'attenzione viene destinata allo studio delle reazioni degli altri sfidanti. Quando si guardano le carte l'espressione del viso o i movimenti impercettibili del corpo possono tradire la forza della propria mano.
Oltre ai classici sorrisi, che indicano mani forti, o alle scrollate di spalle, per quelle mani che proprio non vanno giù (attenzione sempre al fatto che potrebbero essere letti al contrario) esistono molti altri segnali importanti da cogliere. Se un giocatore, mentre guarda le carte, da una rapida occhiata alle proprie chips significa che ha una buona mano. Mentalmente, infatti, sta già valutando quanta parte del proprio stack può impegnare per assicurarsi il guadagno più alto.
Analogamente, un leggero tremolio delle mani indica che le carte coperte appena viste sono molto forti, (le "monster hand") come A-A, K-K, Q-Q o A-K suited, cioè dello stesso seme. Nel gioco online, la forza di una mano si può valutare essenzialmente dai tempi di risposta. I giocatori più esperti potrebbero simulare una mano debole attendendo qualche secondo prima di entrare in gioco, ma i novizi e gli entusiasti punteranno subito senza alcuna esitazione!

Paure e sospiri
Il tremolio (anche leggero) delle mani é uno dei segnali più forti che é possibile leggere in un tavolo dal vivo. In primo luogo perché difficilmente controllabile, in secondo luogo perché solitamente é spontaneo. Contrariamente a quanto generalmente si suppone, Mike Caro afferma che "il nervosismo genuino é difficile da contraffare" ed é proprio così.
Se un giocatore ha delle ottime carte in mano, oppure se riesce a chiudere un progetto lungo una qualsiasi strada (cioè dopo il flop, dopo il turn oppure dopo il river), le sue mani cominceranno a tremare, non tanto per nervosismo quanto, piuttosto, per il sollievo e quindi per il rilascio della tensione. Al contrario, il giocatore che sta tentando un bluff cercherà di mantenersi il più possibile calmo per comunicare, dal proprio punto di vista, una maggiore forza. Attenzione a non fraintendere questo tipo di tell, se il giocatore che lo sta esprimendo e un bravo attore, potreste rimetterci l'intera partita!
Fra i gesti inconsci legati al tremolio delle mani ve ne sono alcuni più facilmente riconoscibili e relativi alle puntate. Spostare le proprie chips quando tremano le mani e molto impegnativo: se vedete che un giocatore muove una pila di chips per un rilancio e non riesce a farle stare l'una sull'altra, uscite dalla mano. Analogamente un all-in dove tutte le chips franano sul tavolo verde é un chiaro segnale di una mano "nuts", cioè della migliore mano possibile. Anche i sospiri emessi guardando le carte personali, oppure durante la distribuzione delle carte comuni hanno un chiaro significato: solitamente dimostrano debolezza.
Dato, però, che si tratta di un segnale facilmente riconoscibile e riproducibile, molti giocatori lo usano per dissimulare il valore delle proprie mani. Fate molta attenzione, quindi, specialmente se si tratta di un gesto esagerato: un grande sospiro, così come un'evidente scrollata di spalle, generalmente sono indicatori di una buona o di un'ottima mano.
Mentre siete tranquillamente seduti davanti al computer per disputare le vostre partite online, non avete alcuna preoccupazione né per le vostre chips né per la loro stabilità, ma dovete comunque prestare attenzione al tremolio delle mani. Non sono rari, infatti, i casi di errori provocati da inopportuni movimenti del mouse; pulsanti premuti per sbaglio, incapacità di spostare correttamente i cursori relativi al valore delle puntate e cosi via. Alcune di queste situazioni non possono essere riconosciute dai vostri avversari (nessuno può sapere, per esempio, che invece di chiamare volevate fare un rilancio), ma altre generano indirettamente dei tell.
Se, per esempio, non riuscite a posizionare correttamente il cursore (nel caso non ci siano i pulsanti automatici) sul valore esatto del rilancio desiderato, quello che i vostri avversari leggeranno é un tempo di risposta più lungo. Nei casi disperati, potreste anche decidere di abbandonare l'obiettivo originale e di lasciare un valore "spezzato" della puntata.
Nelle partite online, specialmente in quelle con bassa quota di partecipazione, molti giocatori sono eccessivamente aggressivi e quindi risulta più difficile distinguere i tentativi di bluff dalle mani legittime. In questi casi, molto utile può essere la lettura dei tempi di risposta. Ecco cosa dicono, rispettivamente, la nona e la decima legge di Caro sui tell: "Se un giocatore guarda le proprie carte e poi fa check istantaneamente, é improbabile che abbia migliorato la propria mano"; "Se un giocatore osserva le sue carte e poi punta istantaneamente, é improbabile che stia bluffando".
 







































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