Oltre a questo, con A♣ K♦
dobbiamo sempre essere molto attenti e cercare di controllare il gioco
nel pre flop per minimizzare le possibilità che divenga una mano
perdente. Effettivamente il peggior scenario è arrivare al flop contro
vari giocatori e in cattiva posizione (come essere il primo giocatore a
parlare), e non trovare le carte desiderate al flop.
Se questo è il caso ed i vostri avversari finiscono
col puntare forte, l'azione raccomandata è di lasciare la vostra mano e
concentrarvi sulla prossima mano.
A♥ K♠
è una mano che non dovete, in nessuna circostanza, giocare contro vari
avversari. In queste circostanze, il vostro obbiettivo pre flop è
quello di rimanere a giocare con un solo opponente. Per raggiungerlo
dovrete incrementare le puntate:
- Se siete i primi a puntare (visto che nessun giocatore ha voluto puntare), fate un rilancio standard: moltiplicando il Grande Buio per 3..
- Se altri giocatori hanno chiamato semplicemente il buio (questi giocatori sono chiamati “limpers” e la loro chiamata mostra debolezza, visto che vogliono vedere il flop, ma non con una grande spesa), in questo caso la vostra puntata standard dovrà essere 3 volte il Grande Buio più un buio per ogni “limper” in gioco..
- Se un giocatore ha già rilanciato e avrete in mano A♥ K♥ dello stesso seme, cercate di tenere la mano tra voi due giocatori ri-rilanciando la sua puntata di 3 volte..
- Se un giocatore ha rilanciato e avete in mano A♠ K♦ di differenti semi, potrete eguagliare la sua puntata e sperare che gli altri giocatori foldino le loro mani. O se vi sentite confidenti e sicuri della vostra mano, potrete optare per rilanciare la sua puntata di 3 volte, come se aveste un A♠ K♠ suitted.
In fine, la situazione ideale con questa mano è di
essere aggressivi durante il pre flop, per cercare di giocarvi il piatto
con solo un altro giocatore dopo il flop. Se questo diventa il caso ed
il vostro avversario fa “check” sul flop, dovrete semplicemente fare una
continuation bet (puntata) di circa ¾ del piatto per vincere la mano.
Comunque, se il vostro avversario non folda avrete ancora il vantaggio
di vedere un altra carta, il River senza costi aggiuntivi se farà ancora
“check” dopo il Turn.
Poker cash game: come si gioca AK
Asso-Kappa, il Big Slick: certamente una delle mani di partenza più forti del poker Texas Hold’em.
Ancora più incisiva se le due carte sono dello stesso seme, nel ranking
delle best hand si piazza decisamente al quarto posto, dopo AA, KK e
QQ.
Pur godendo di una potenza intrinseca, resta comunque una drawing hand, ed anche una coppia di 2, nel lungo periodo, vincerà più spesso allo showdown in una partita heads-up.
Vediamo allora insieme come è possibile ottimizzarne l’impiego
attraverso una breve analisi di diverse situazioni di gioco, siano esse
nel cash game o nei tornei.
In un tavolo cash game full-ring,
una delle bellezze di AK è la possibilità di mettere subito pressione
agli avversari sin dal pre-flop. A meno che, infatti, qualcun’altro non
abbia AA o KK, nella peggiore delle ipotesi vi troverete in coin-flip
con un’altra mano. Ricordatevi, però, che flopperete una coppia soltanto
1 volta su 3, e visto che misserete più spesso che no è importante
leadare da subito per controllare il piatto.
Potete mixare il vostro gioco rilanciando
pre-flop nell’80% dei casi e flat-callando nel restante 20%. Con la
prima azione otterrete due risultati (entrambi desiderabili): vincerete
la mano da subito oppure inizierete a costruire il piatto per farlo
vostro sulle street successive. Nelle partite molto loose conviene
aprire di 4-6 volte il Big Blind, in modo da sfoltire di parecchio il
field.
Quanto al flat-call, raramente sarà
l’opzione migliore, perché perderete parecchio valore quando flopperete
un grosso punto o un monster draw. Inoltre, non
restringendo il field andrete più spesso incontro a bad beat perché
avrete lasciato che un avversario seguisse con un punteggio inizialmente
inferiore per poi chiuderne fortunosamente uno più alto del vostro. Per
cui, mixate la vostra azione solamente contro giocatori capaci,
altrimenti il raise resta l’opzione principale.
Scegliere se 3-bettare o meno dipende invece dalla situazione in cui vi trovate. Considerate come fattori decisionali la vostra posizione al tavolo, la vostra immagine,
l’andamento della partita e, naturalmente, quello che sapete
dell’avversario. Come regola generale, se il piatto è già stata raisato
di 3-4 BB prima che tocchi a voi parlare, 3-bettate di 2-3 volte la
size dell’original raise nel 60-70% dei casi, a prescindere da quanti
giocatori siano già nel pot.
Se invece avete aperto voi e ricevete un re-raise, allora le opzioni sono 3: foldare, callare o 4-bettare.
La prima non dovrebbe praticamente essere presa in considerazione, a
meno che qualcuno con uno stack molto grande pushi o vi metta all-in. Se
un oppo conservativo 3-betta pesante, potete anche passare, visto che
il meglio che potrete aspettarvi è una situazione di coin-flip contro
un’underpair mentre il peggio sarà quello di essere
molto dietro. L’eccezione potrebbe essere che avete un’ottima lettura
dell’oppo oppure voi o lui siete short-stack (circa 40BB o meno).
Se venite 3-bettati è volete giocare più
sul sicuro, potete anche solo callare, con la speranza che il flop porti
qualcosa di buono. Spesso un Asso sul board vi permetterà
d’intrappolare l’avversario che magari ha qualcosa come AQ. Questa
opzione è sicuramente preferibile quando vi trovate fuori posizione.
Dopo aver introdotto il discorso pre-flop nella modalità cash game, concludiamo l’articolo sul Big Slick occupandoci dei tornei.
Molte delle “regole” di cui abbiamo discusso precedentemente possono
essere applicate anche in quest’altra specialità, anche se con alcune
differenze di base.
Nei tornei non possiamo certamente aspettare le premium hand così come nel cash game, per cui AK è una di quelle mani da giocare sicuramente in maniera “fast”. Nel late-stage
di un qualsiasi evento, quando i bui incidono parecchio sullo stack,
una starting hand del genere diventa un all-in preflop cosiddetto “no
brain”, ossia va fatto a prescindere da come si sia evoluta la mano.
Soltanto se siete uno dei chipleader allora magari potreste permettervi
di agire in maniera più conservativa.
Nelle prime fasi di gioco, invece, non
c’è quasi mai bisogno di “gamblare” con AK in all-in pre-flop perché
spesso la ricompensa sarà costituita soltanto dai bui. Provate piuttosto
a costruire un piatto decente alla maniera classica. Se c’è già stato
un raise, una 3-bet ed un push prima di voi, allora la soluzione
consigliata diventa il fold: perché rischiare così tanto con una pur
sempre drawing-hand quando di occasioni allettanti ne potrebbero arrivare altre più tardi?
Un’azione che potrebbe invece risultare efficace, nell’early-stage dei tornei o sit’n’go
small stakes, è la seguente: se vi trovate sui bui, e prima di voi
qualcuno effettua un raise standard trovando alcuni call, allora andate
velocemente all-in. Mentre le possibilità d’incappare in AA o KK sono
basse, perché qualcuno avrebbe probabilmente 3-bettato, in realtà date
l’immagine del gambler impaziente a caccia di fortuna.
Vi accorgerete spesso che i call arriveranno da Assi dominati
o anche KQ e KJ, perché a quei livelli la gente odia essere bluffata e
tende a proseguire con le sue carte fino in fondo. Naturalmente vi
chiameranno anche con le coppie, contro le quali sarete in coinflip
tranne ovviamente che con AA e KK. Il definitiva, il tasso di successo è
sicuramente interessante, quindi è una mossa che potrete
tranquillamente integrare nel vostro repertorio.
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