
Nelle
profondità degli oceani vivevano esseri metà umani e metà pesci: le
sirene. Dotate di una voce melodiosa, a volte risalivano alla superficie
del mare per cantare, addolcendo così l'agonia dei marinai naufragati.
Abitavano
in palazzi meravigliosamente decorati di conchiglie multicolori e di
madreperle che i raggi del sole, smorzati, facevano risplendere. Intorno
si estendevano vasti giardini di alghe brune e verdi.
Le prime
ondulavano come sciarpe di seta gonfiate da una brezza leggera, le
seconde, finemente cesellate, davano riparo ai pesci dalle forme
straordinarie e dai colori forti, che volteggiavano graziosamente in
compagnia di meduse trasparenti. Nel più grande e più bello di questi
palazzi marini regnava il re del mare.
Già vecchio, era un padre soddisfatto di sei bellissime principesse. Egli
aveva affidato la loro educazione alla regina madre, che aveva una
grande coscienza del suo rango; infatti, inculcò con rigore alle
principesse le belle maniere, l'arte di ricevere e tutte quelle cose che
facevano di loro delle ragazze sapienti e perfette.
Erano tutte
bellissime, ma la più giovane era di uno splendore particolare che la
distingueva dalle sorelle. I suoi lunghi capelli biondi e soffici, la
sua bocca rossa, il suo colore delicato e i suoi occhi chiarissimi le
conferivano un fascino incomparabile.
Tutto in lei era
perfetto... Ahimè! da qualche tempo però la tristezza offuscava spesso
il suo volto delicato, dandole un'aria depressa e assente. Aveva sempre
più desiderio di ritirarsi nel giardino segreto, giardino che aveva ogni
principessa, perché le piaceva sognare ad occhi aperti, lontana dagli
occhi delle sorelle; ma ora ci passava lunghe ore immersa nei suoi
pensieri.
Qual'era la ragione di questo cambiamento d'umore, lei
che prima era così amabile? Qualche giorno prima aveva trovato un busto
in alabastro di un giovane uomo, probabilmente caduto in mare durante
il naufragio di una nave.
Era sempre stata attratta dai racconti
della nonna sulla vita terrestre; come tutte le sirene il giorno del
quindicesimo compleanno, sua nonna era emersa dalle profondità
dell'oceano e aveva scoperto il mondo sconosciuto degli uomini. In
seguito, aveva fatto frequenti incursioni sulle spiagge di diversi
litorali e aveva conservato un ricordo indimenticabile delle sue
esperienze.
La passione che metteva nel raccontare le sue storie
fu trasmessa alla giovane sirenetta. Avida di particolari, l'assillava
di domande; voleva conoscere tutto della vita di chi, sulla terra, con
due gambe, si muoveva facilmente così come lei danzava nell'acqua… Purtroppo, ancora alcuni anni le mancavano prima che lei compisse i suoi quindici anni... Un
giorno la maggiore delle sue sorelle compì i tanto attesi quindici
anni. Dopo aver avuto innumerevoli raccomandazioni di prudenza dalla
nonna preoccupata, partì verso la superficie, guardata con invidia dalla
sorella minore. Al ritorno, raccontò con entusiasmo la sua
esperienza e, certamente, la sua più avida ascoltatrice fu la sirenetta
più giovane. L'anno seguente, fu il turno della seconda figlia del re:
partita nella direzione opposta conobbe altri paesaggi, altri popoli,
che descrisse alla sorella addirittura abbagliata. La terza principessa
fra quelle che ricevettero il permesso, si recò in una baia, risalì poi
un fiume circondato da castelli, colline e foreste. La quarta preferì
restare al largo a contemplare le navi che facevano rotta verso il
continente.
Il compleanno della quinta fu in inverno ed ebbe il
privilegio di ammirare la neve e il ghiaccio, che nessuna sirena aveva
mai visto fino ad allora. Infine, il giorno tanto atteso e nello stesso
tempo tanto temuto, arrivò. La piccola sirena compì quindici anni.
Appena ebbe il permesso di partire, nuotò vigorosamente e andò verso il
cielo che intravedeva sopra la sua testa. Tra gli spruzzi di mille
goccioline, uscì sulla superficie del mare e contemplò, soggiogata, il
sole che calava fiammeggiante all'orizzonte. I minuti passarono
meravigliosi. Lentamente, il giorno si oscurò e arrivò la notte, ma la
piccola sirena riuscì a scorgere, lasciandosi dondolare dolcemente, una
magnifica caravella con molte vele. C'era una festa a bordo e
l'alberatura era tutta addobbata con centinaia di lampade che
illuminavano tutta la nave. Sul ponte riccamente parato c'era l'eroe
della serata, un principe giovane e bello... Affascinata dallo
spettacolo fiabesco, la sirenetta fissava estasiata il giovane che si
distingueva dagli altri per la sua prestanza fisica e la sua eleganza.
Improvvisamente si alzò il vento, le onde divennero più violente e si
infransero contro la nave.
I lampi saettavano nel cielo oscurato dalle nuvole e la tempesta scoppiò spaventosamente. I
marinai, sorpresi dalla rapidità e dalla forza dello scatenarsi degli
elementi, non ebbero il tempo di abbassare le vele: gonfiate al massimo,
trasportarono la nave come una pagliuzza. Spinta dal vento, sballottata
dalle onde giganti, la nave non resistette molto tempo. Lo scafo si
ruppe, le strutture sradicate caddero nell' acqua e in mezzo alle grida
dei naufraghi, la nave tu inghiottita dalle onde mugghianti. Fu così che
un'incredibile speranza attraversò la mente della sirenetta che
assisteva impotente a quel dramma: il principe la stava raggiungendo nel
regno del mare! Poi si ricordò che gli uomini annegavano se non
potevano respirare l'aria, per loro indispensabile. Con il rischio
di essere ferita dai rottami della nave, si precipitò in soccorso del
principe un attimo prima che fosse inghiottito dalle onde.
Gli
sorresse la testa fuori dall'acqua e poi, lottando con tutte le sue
forze, cercò di arrivare a riva. Dopo molti sforzi, esausta, giunse
sulla spiaggia con il suo carico esanime. Al mattino la tempesta si
era calmata e nel cielo senza nuvole, il sole cominciò a salire verso lo
zenit. Il mare era calmo e tutti i resti della nave erano scomparsi. Si
sarebbe potuto credere che non fosse successo niente. Soltanto la
presenza del principe ricordava i tragici avvenimenti della notte. La
sirenetta pensò che la vita era più tranquilla nel regno profondo del
mare; fugacemente, rimpianse la sua vita comoda, ma la vista del giovane
la riportò alla realtà. Con gli occhi chiusi sembrava dormisse e poté
osservarlo per lungo tempo: assomigliava stranamente al busto di
alabastro che ornava il suo giardino... furtivamente, gli diede un bacio
sulla fronte. E se fosse morto? Disperata, non sapeva che fare per salvare colui che amava già con tutto il cuore.
Si
sentì inutile, la sua coda di pesce le impediva tutti i movimenti sulla
terra ferma. Coraggiosamente, incominciò a tirare il corpo inerte verso
un luogo ben in evidenza, alla vista di eventuali passanti. Poi, andò a
sedersi dietro una roccia, non potendo fare altro per il principe. Quasi
subito, una ragazza che passeggiava sulla spiaggia, approfittando del
dolce sole mattutino, vide il principe. Chiamò aiuto e il giovane ebbe
finalmente soccorsi. Riscaldato, confortato, riprese i sensi e il primo
volto che vide fu quello della giovane ragazza. Ben rassicurata
sulla sorte di chi aveva toccato il suo cuore per sempre, la piccola
sirena si immerse nel mare e ritornò nel suo regno. Non raccontò nulla
del suo soggiorno in superficie e il suo silenzio preoccupò il re, la
nonna e le sue sorelle. Da quel giorno passò le giornate nel suo piccolo
giardino contemplando la statua, sosia del principe. Molte volte andò
sulla spiaggia dove aveva lasciato il principe, sperando di rivederlo ma
invano... le stagioni passarono. La malinconia della piccola principessa aumentava ogni giorno di più e il suo sconforto si intensificava.
Sua
nonna ebbe pena di lei e, dopo molte esitazioni, si decise a rivelare
alla ragazza l'esistenza e i grandi poteri della strega che abitava sul
fondo dei mari: - Se sei felice solo quando sei sulla terra, vai a trovarla, lei ti aiuterà ma... Senza
aspettare un attimo di più, la piccola sirena riunì tutte le sue forze e
nuotò verso l'antro della maga. Coraggiosamente, riuscì a resistere
all'attacco delle murene che volevano morderla e ignorò le ferite
causate dai coralli che laceravano il suo corpo. Superando la paura,
continuò, malgrado gli ostacoli che le sbarravano il cammino e
finalmente giunse davanti all'orribile donna che, avvisata del suo
arrivo, l'aspettava.
Una puzza pestilenziale usciva da un pentolone il cui contenuto stava bollendo. -
So quello che desideri, - sogghignò la donna spaventosa, - sei molto
audace! Voglio esaudirti, ma come contropartita, dovrai fare grandi
sacrifici: in cambio delle gambe, voglio la tua voce, resterai per
sempre muta... non ridiventerai mai più una sirena e se non saprai
guadagnarti l'amore dell'uomo che ti ha ammaliata, se egli amerà
un'altra donna, morrai... Poi aggiunse con un' aria terribile: ad ogni
passo, avrai dolori, i tuoi piedi sanguineranno ma tu dovrai sorridere,
nascondere il tuo tormento... Sei ancora decisa?
- La mia decisione è irremovibile. Voglio realizzarla a qualunque costo! Nauseata,
inghiottì la bevanda dall'odore fetido che la strega le diede. Con
atroci sofferenze, la coda di pesce si trasformò in due gambe
affusolate. La piccola sirena non riuscì a trattenere un grido di'
dolore. Ad ogni passo gli occhi le si riempivano di lacrime;
faticosamente si diresse verso la spiaggia. Le sue nuove gambe erano più
un intralcio che un aiuto e, esausta, svenne sulla sabbia. Quando si
svegliò, il suo sguardo incrocio'... quello del principe!
Anche
il principe veniva regolarmente sulla spiaggia: era alla ricerca di una
ragazza che aveva conquistato il suo cuore, con uno sguardo che aveva
incrociato il suo al risveglio dopo il naufragio... E così scoprì la
sirenetta. Soggiogato dal suo fascino e dalla sua bellezza, la presentò
ai suoi genitori, a corte e diventò la regina dei balli e dei
ricevimenti dati in suo onore. La sirenetta soffriva atrocemente, ma
sorrideva radiosa. Appena restava sola, furtivamente bagnava i piedi
sanguinanti nel mare fresco e riposante.
Una grande tristezza la
tormentava notte e giorno: il principe l'amava, ma come una sorella,
un'amica... essendo muta, si confidava molto con lei, sicuro che avrebbe
mantenuto il segreto. Il principe pensava che le lacrime che brillavano
negli occhi della ragazza, fossero lacrime di compassione e le era
riconoscente. Se avesse potuto immaginare... Il principe cominciò a
disperare di poter ritrovare la ragazza da cui lui credeva fosse stato
salvato, quando ricevette un invito dal re di un paese vicino. Fu con
grande sorpresa e gioia che riconobbe nella figlia del re la sua
salvatrice! Anche la giovane principessa si era innamorata dello
sconosciuto della spiaggia e il loro ritrovarsi fu meraviglioso. Fu
subito stabilito il matrimonio, che si celebrò dopo qualche giorno con
grande sfarzo. Il ballo degli sposi si svolse su una nave riccamente
decorata e illuminata.
La piccola sirena si sforzò molto per
essere gaia e gentile. Le sue gambe la sostenevano a malapena, ma lei
danzò tutta la notte, la sua ultima notte... il principe aveva sposato
un'altra e la piccola sirena doveva ritornare nel mare dove sarebbe
affogata, essendo ormai una ragazza terrena. Ciò a lei non importava;
come poteva vivere senza amore? Sulla spiaggia, prima di entrare tra i
flutti intravide le sue sorelle: - Vieni, - le gridarono, - abbiamo venduto le nostre lunghe chiome alla strega in cambio della tua vita.
I
brividi la percorsero…. Poi il suo corpo divenne leggero, aereo, e la
sirenetta si ritrovò nel regno dell'aria dove le figlie del vento, per
compassione l'avevano portata. Ormai, la piccola sirena infelice vivrà
nel cielo eternamente perché lassù la morte non esiste. Dall'immensità
dei cieli, veglierà e proteggerà la giovane coppia principesca,
testimone della felicità che non aveva potuto avere.
di H. C. Andersen |
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