Pazzìa e passione hanno la stessa radice etimologica. Dal greco "pathos"
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Chi sono i pazzi? Pazzìa e passione hanno la
stessa radice etimologica. Dal greco "pathos": sentimento, sofferenza. E
io credo che quella che dal mondo viene considerata pazzìa sia proprio
questo: passione estrema. La pazzìa non è altro che
la scintilla pulsante negli occhi di chi non si rassegna alla monotonìa
dell’ordinarietà. E non rassegnarsi costa fatica. Perché vuol dire
sentire troppo, vuol dire amare troppo, vuol dire soffrire troppo: non
rassegnarsi può far impazzire. I "pazzi" vengono considerati scomodi dal
mondo. Perché ne destabilizzano i fittizi equilibri. Chi è pazzo si
comporta in modo strano: piange all’improvviso, balla per la strada,
parla con gli sconosciuti, veste fuori moda, e non segue i ritmi
imposti. Chi è pazzo fa paura: perché non ha vergogna di essere se
stesso. E urla al mondo la verità, la verità dell’animo, quella che i
più hanno paura di ascoltare. Perché i "pazzi" vedono tutto: la bellezza
e il dolore. Hanno un sacco di spazio dentro. E lo riempiono di mondo. E
tutto questo mondo rischia di farli scoppiare. E purtruppo, a volte
accade. Accade che scoppino. E allora vengono sedati, imprigionati,
riempiti di pillole. Vengono "snaturati". Per il loro bene, ovviamente.
(O forse per la tranquillità di chi gli sta accanto? Ma questa è
un’altra storia...). C’è comunque qualcosa di estremamente affascinante
nella pazzìa: c'è la Vita. In tutte le sue sfaccettature. A volte mi
comporto in modo un po' strano e mi chiamano "pazza". Solo perché faccio
quello che sento al momento. Beh, sapete cosa penso? Vista così, la
pazzìa potrebbe essere la nostra unica salvezza. Pazzìa e passione
derivano da "pathòs": sentimento, sofferenza. E allora meglio la pazzìa.
Perché il contrario di pazzìa non è normalità. E' apatìa.
Nicole- Ossimorσ Tσssicσ.
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