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Cara gatta dei miei stivali, o forse
dovrei dire delle mie "décolleté" (ti si addicono molto di più), passi e
spassi nelle segrete dei miei sogni a ricordarmi costantemente quanto tu
sia eccitante nel tuo corpicino flessuoso dalle sinuose movenze
ondulatorie e sussultorie. È innegabile: gatte ci si nasce, e per quanti
sforzi noi comuni koala da compagnia facciamo per acquisirne il sex
appeal, non c’è storia! Rassegnamoci: barilotti siamo e barilotti
resteremo! Inutile arrovellarsi il cervello nel tentativo di sfoggiare
il migliore dei nostri sguardi da calendario “Desperate housewives”, la
partita è persa in partenza: nemmeno Diego della Palma in persona
potrebbe far nulla contro gli occhioni stile TiIpnotizzoConUnBattitoDiCiglia delle catwomen da urlo.
Citando il grande filosofo felino Garfield, un gatto non chiede, prende,
e allora una gatta non flirta, conquista! Nasce ad uopo: taglia 40 al
massimo, solo nel periodo premestruale, quando tutte noi altre sembriamo
mongolfiere pronte al decollo, gambe infinite con memoria espandibile
tramite congegni per noi inaccessibili, quali tacco 20 cm e plateau di
5, vitino da vespa reduce da una gara all’ultimo battito d’ali di hula
hop, corrispondente su per giù al nostro giro cosce, e curve al di là di
ogni legge della fisica, immuni alla forza gravitazionale: sedere sodo e
seno naturalmente push up. Spettacoli della natura, effigi sacre della
dea Venere, icone da idolatrare per l’universo maschile, modelli
irraggiungibili per noi donne della porta accanto … peccato che a quella
porta non bussi nessuno!
La nostra invidia trapela da ogni poro,
da ogni sguardo infuocato, nel momento in cui una di queste stangone da
paura ci passa accanto, eclissando la nostra già debole aurea femminile,
costruita a fatica durante un’interminabile seduta in bagno,
conclusasi, dopo innumerevoli prove trucco e vestito, con una passabile e
pericolante accettazione di sé, troppo fragile, però, per affrontare la
vichinga NonMeLaTiroPerchéConTeÉComeSparareSullaCroceRossa.
Inutile mentire: vorremmo ucciderle
tutte, fare strage di tutte le taglie 38 e 40 esistenti sul pianeta, non
senza prima averle trasformate in paffuti Omini Michelin! È il naturale
istinto di sopravvivenza, di conservazione della specie, nel nostro
caso della categoria DonneDallaTaglia44InSu, quegli strani
esseri posti nel limbo eterno delle “grassottelle ma non troppo”, delle
“donne in carne”, delle fanciulle in equilibrio precario tra l’essere in
forma e il non esserlo più, ma poi chi è che decide questa forma? Chi
sa o pretende di sapere quale sia il fisico perfetto, risultato di una
vita di costante Ramadam fisico e psicologico?
Forse un giorno abdicheremo ai pigiamoni e
alle ballerine, forse prima o poi appenderemo al chiodo tute e
sneakers, nel frattempo Le Gatte con gli Stivali le lasciamo al mondo
delle fiabe maschili, quello in cui strafighe così hanno occhi anche per
i comuni mortali … perché saremo anche meticci paffuti, ma al vostro
risveglio è noi che troverete a tenervi la mano!
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