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lunedì 1 dicembre 2014

L'abito non fa il monaco..................*____*


C’è un detto che dice: “l’abito non fa il monaco”, che sottolinea l’importanza di non fermarsi alle apparenze o alla prima impressione. Ma è davvero così?
Una ricerca della psicologia sociale suggerisce il contrario: le persone rispondono in modo più positivo quando qualcuno si presenta come “degno di fiducia”, invece che soltanto sicuro di se stesso.
Le domande curiose e interessanti diventano allora: “Come si fa a fare una buona prima impressione?” e, soprattutto, “Come si formano le “prime impressioni”?
Di solito, quando incontriamo qualcuno o un gruppo di persone per la prima volta, valutiamo due aspetti: il primo è il livello di AFFIDABILITA’ della persona, mentre il secondo è quello della COMPETENZA. E questo lo facciamo entro pochi secondi, più o meno coscientemente.
La buona notizia è che si può imparare a fare “per primi” una buona impressione.
Vediamo come funziona.
Quando si forma la prima impressione nella nostra mente, in realtà non è mai “un’unica” impressione. In modo istintivo giudichiamo la persona e ricerchiamo, attraverso i segnali del viso e del corpo, tutti quegli indicatori che possano farci sentire al sicuro e che ci confermino di non trovarci di fronte ad una potenziale minaccia.
La nostra mente cerca le risposte alle domande: “Quali sono le reali intenzioni che questa persona ha verso di me?”; “sarà amico o nemico?“; “Quant’è forte e competente questa persona?
Queste due domande rappresentano la base per formazione della “prima impressione”, ne sono responsabili per l’80 e il 90%, e sono uguali in tutte le culture.
Curiosamente pensiamo che per fare una buona impressione dobbiamo dimostrarci forti e dominanti: in realtà questa è la strada migliore per far chiudere le persone, o farle mettere sulla difensiva, o peggio ancora, farle sentire minacciate.
In realtà quando incontriamo nuove persone, quello che realmente vogliamo è “sentirci al sicuro”; ciò che deve emergere quindi è l’aspetto della FIDUCIA, con un pizzico di sicurezza in se stessi, tenendo conto che l’istinto (e quello che abbiamo ereditato dai nostri antenati) è quello di valutare l’eventuale pericolo.
Quindi, per cominciare con il piede giusto, mettiamo subito in evidenza la nostra vera natura. La gente ha bisogno di sentirti al sicuro e deve avere fiducia in voi, e questo avviene se “sente” che di fronte ha una persona vera, disinvolta, sicura di sé, affidabile e degna di fiducia. Insomma, una persona naturale e non costruita. In questo modo ci sarà una maggiore propensione affinché le persone si fidino di voi.
Tra le tante cose che si possono fare per aumentare le probabilità di una buona prima impressione, eccone due molto semplici:
1. Lascia parlare per prima l’altra persona.
Metti il tuo interlocutore in primo piano.
E questo è possibile semplicemente facendo loro una domanda.
Molte persone fanno l’errore, soprattutto nei contesti di lavoro, di pensare che tutta la conversazione sia un negoziato continuo, dal primo momento in cui ci si incontra fino a quando ci si saluta. Pensano: “Io devo essere in primo piano, in modo che possa controllare ciò che accade e guidare la conversazione.”
Il problema è che con questo atteggiamento non si riesce a trasmettere calore, che è davvero la miglior cosa da fare per far sentire gli altri compresi! La gente ama sentirsi compresa, e quando riusciamo a farlo, consentiamo loro di aprirsi completamente.
La fiducia si stabilisce inoltre attraverso la raccolta di informazioni sugli interessi dell’altra persona. A mano a mano che si chiacchiera, avviene uno scambio, e questo aiuta le persone a condividere informazioni su se stesse.
Le ricerche dimostrano in modo inequivocabile che cinque minuti di chiacchiere prima di un negoziato aumenta la quantità di valore scambiato nella negoziazione.
La cosa divertente è che più chiacchieriamo, più aumenta la fiducia, e più aumenta la fiducia più aumenta la capacità di negoziare o “semplicemente” di comunicare e persuadere.
Quindi attenti a non considerare le chiacchiere una perdita di tempo, perché potreste perdervi un bel po’ di occasioni!
Ovvio che mostrare sicurezza in se stessi aiuta, ma attenzione a non essere “dominanti“ dimenticando il rapporto di fiducia e il calore umano. Siate asseritivi, sicuri di voi ma senza dominare gli altri e soprattutto rispettando l’altrui opinione.
Non si è un leader solo se si è forti.
Come si fa a essere un buon leader se le persone che dovrebbero seguirvi non si sentono comprese? Come potrebbe essere possibile?
Si può governare attraverso la paura? Certo che si può! Ma non dura molto.
Le persone si aprono e ricevono il messaggio che vuoi trasmettere solo se si fidano. E la fiducia è il condotto perfetto attraverso il quale viaggiano le idee e la crescita. (fonte:http://www.linguaggiodelcorpo.com/)

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