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sabato 20 giugno 2015

Poker: Bankroll: gli HUsng ** i sng 6-->27 max ** il cash game


Bankroll managment 

(I parte): gli HUsng

La gestione delle proprie risorse viene prima delle risorse stesse e delle abilità che le producono.
Ho sempre pensato che uno dei modi più logici di incrementare le proprie chances di emergere nel poker sia quello di garantirsi la possibilità di giocare il più a lungo possibile al fine di rendere la varianza un fattore progressivamente trascurabile.



 In altre parole, se ho più strade per raggiungere il successo non dovrò preoccuparmi eccessivamente se una di queste non porterà da nessuna parte.
Nella mia esperienza da lettore, giocatore e coach di poker posso affermare che questa relazione viene in qualche modo intuita sin da subito dal neofita, sicchè la sua prima vera preoccupazione o curiosità sfocia nella fatidica domanda: “Da quale capitale di partenza partire? Quanto devo essere rollato per un determinato livello e quali sono le soglie per un level up o level down?”

Domanda tanto interessante quanto complessa; la gran parte delle volte gli elementi per giudicare un giocatore sono così esigui che si preferisce seguire un consiglio standard, talora dettato dall’esperienza personale o da quella appresa dalla campana dei giocatori vincenti. O ancora dalla statistica che un evento infausto possa accadere in un certo campione di mani o games.
Sentirete spesso dire “30 buy-in almeno per HUsng normal monotablati se sei esperto, 50 se sei alle prime armi, ma meglio 100 per stare tranquilli e se non fai table selection o multitabli” o ancora “30 stack almeno per giocare 6-max, level up se batti il livello a xbb/100 dopo nmila mani e con una stopping loss di n stack per level down, ma stai attento perchè io ne ho swingati 50 in 25k hands, quindi ti consiglio 100 stack”.
Insomma, l’impossibilità di stimare l’andamento ipotetico di un giocatore senza esperienza, rende sufficiente un consiglio orientativo. Ma ogni giocatore inesperto, dal momento in cui comincia a clickare, acquisisce esperienza in modo attivo o inconscio e il suo campione aumenta.
Resta ancora complicato dare un consiglio oggettivamente valido, ma è possibile ipotizzare una strategia di bankroll managment che si affini nel tempo.
In questa prima puntata concentrerò l’attenzione sul bankroll managment dei sit and go: porterò alla luce alcune valutazioni di gestione finanziaria, qualche volta logiche o psicologiche, altre volte supportate dalla teoria delle probabilità.

Cos’è il bankroll?

E’ il capitale che un giocatore di poker decide di investire nel gioco.
E’ una definizione sufficiente, ma trascura alcuni parametri importanti:
- alcune persone potrebbero commettere l’errore di far coincidere il loro bankroll del poker con il totale della loro liquidità. Questo sarebbe un grosso errore di gestione finanziaria: esiste una parte del proprio patrimonio che è destinata alle spese extra-pokeristiche e non bisogna mai arrivare a giocare quella porzione di capitale;
- altre persone potrebbero smettere di giocare a poker molto prima della fine del loro bankroll destinato al poker per paura di non battere più un livello o di perdere tutto o ancora perchè non riescono a sopportare un determinato swing monetario mai verificatosi in precedenza. Così un giocatore con 15.000 € di bankroll potrebbe smettere dopo averne persi 3.000 per il semplice fatto di non sopportare quella perdita.

Ecco perché mi piace dare un’altra definizione di bankroll che prova a implementare anche questi aspetti: il bankroll è la somma di denaro che siamo disposti ad accettare di perdere nel poker senza subire un danno evidente al nostro assetto economico e psicologico nella vita.

Bankroll managment

In tempi non sospetti avevo parlato del beneficio di condurre una gestione aggressiva in fase di costruzione del bankroll.
Questa condotta era suggerita dai seguenti fattori:
- nelle fasi iniziali di una carriera l’investimento ai micro-limiti è ridotto in termini economici e quindi ripetibile;
- il risparmio di tempo nei level up ha una valenza economica;
- i level up andati a buon fine incrementano esponenzialmente il bankroll di partenza;
- l’implicazione psicologica è minimizzata, perchè la perdita del proprio capitale rappresenta una sconfitta “accettabile”, il cui impatto nella vita è pressocchè inesistente.

Nel lungo periodo, il bankroll managment dovrebbe affinarsi sia per esperienza in merito alla gestione delle proprie risorse, sia perché alcuni parametri di valutazione godranno di campioni da analizzare.
Una buona strategia dovrebbe tener conto di:

- winrate (ROI su sng o bb/100 su cash game)
- field
- multitabling
- table selection o reg wars
- sulla base dei parametri di sopra, stabilire un adeguato bankroll di partenza
- dopo aver stabilito il bankroll di partenza, decidere una soglia per level up, stopping loss giornaliera, stopping loss per level down.

In realtà esiste un modo per conoscere in modo preciso il “rischio di una scommessa” e applicarlo al poker.
E’ il criterio di Kelly, pubblicato la prima volta nel 1956.
Nella teoria della probabilità tale criterio è una formula matematica, utilizzata per determinare la dimensione ottimale del capitale da investire in una scommessa. E’ stata ideata per qualsiasi situazione di gioco in cui si abbia un’aspettativa positiva.
Nella maggior parte degli scenari di gioco e alcuni scenari di investimento, la strategia di Kelly farà sostanzialmente meglio di qualsiasi altra strategia nel lungo periodo.
Il criterio è stato progettato per creare un ottimo tasso di crescita nel bankroll.

La formula è:

f = [p*(b+1)-1]/b

dove
f è la frazione di bankroll da scommettere nella sessione
p è la probabilità di una vincita
b è il rapporto tra il guadagno della scommessa vinta e la perdita della scommessa persa

In questa prima parte, discuteremo della formula in merito agli HUsng, per poi passare nelle prossime puntate ai sit 6max+ e al cash game.
Ricordatevi che la formula ha una valenza solamente per partite con ROI>0 e che è tanto più valida quanto più veritiera sarà la probabilità di vincita. Quindi prima di darvi un winrate in HUsng, assicuratevi che il vostro campione di partite sia sufficiente (almeno 1500 games normal a un certo ROI per una prima stima).

Stiamo supponendo di giocare partite HUsng con buy-in 10 € e tassa 1€ (9 € + 1€).
Ricordiamo che la p della formula è il winrate.
In HUsng 9+1 abbiamo i seguenti WR:

WR 55.5% = ROI 0%
WR 56.1% = ROI 1%
WR 56,7% = ROI 2%
WR 57,2% = ROI 3%
WR 57,8% = ROI 4%
WR 58,3% = ROI 5%

Ricordiamo inoltre che, quando vinciamo otteniamo 8 € di guadagno, mentre avremo un passivo di 10 € se perdiamo, quindi b=8/10=0.8
A questo punto proviamo a calcolare la frazione f per il winrate 56.1%

f = [0.561*(0.8+1)-1]/0.8 =0.01225

portando in percentuale, otteniamo che in una partita singola da 10 € con un winrate 56.1%, corrispondente al ROI 1%, potremmo scomettere un massimo del 1,22% del nostro capitale di partenza. Entro questo limite stiamo contenendo il “rischio di rovina”, ossia la probabilità di andare broke.

Per capire se siamo nei limiti, vediamo di che bankroll abbiamo bisogno per monotablare HUsng normal supponendo di avere un roi 1% long term per stare sempre sopra i 10 € della scommessa iniziale, ossia con un rischio di rovina contenuto:

f su 1.650 € (roll = 165x) = 1.650 € * 1,22% = 20 €
f su 1.000 € (roll= 100x) = 1.000 € * 1,22% = 12 €
f su 850 € (roll=85x) = 500 € *1,22% = 10,41 €

In linea teorica sul singolo shot, ammesso di avere l’1% di ROI, possiamo giocare con un roll di 85x avendo una aspettativa positiva di incrementare il bankroll.
Attenzione però ad una constatazione importante: anche con un roll 100x non battiamo il livello sufficientemente per aggiungere un altro tavolo (dovremmo arrivare a f = 20 € e quindi avere un roll di 1.650 € per bitablare con serenità).

Possiamo fare una valutazione importante anche riguardo il bankroll che ci serve per giocare in multitabling avendo un determinato ROI:

Ad esempio, che bankroll minimo mi serve per multitablare 6x i 10 €?
Devo avere un valore di f non inferiore a 60 € per avere un atteso positivo.

WR 58,3% = ROI 5% → f = 6.1% → bankroll 100x per multitablare 6x i 10 €
WR 57.2% = ROI 3% → f = 3,7% → bankroll 162x per multitablare 6x i 10 €
WR 56.1% = ROI 1% → f = 1,22% → bankroll 500x per multitablare 6x i 10 €.

Considerazioni finali

Come avrete notato, al diminuire del ROI e all’aumentare del multitabling dovrà aumentare il vostro bankroll di partenza e quando il ROI si appiattisce verso lo 0 non sarà una follia avere le spalle coperte con un solido capitale finanziario per rispondere all’esigenza di “giocare a poker il più a lungo possibile senza risentire di uno swing”, che diverrà via via più imponente all’aumentare del numero dei tavoli giocati.
Ricordate infine che non esiste una perdita economica cospicua in senso assoluto, bensì una perdita percentuale in rapporto al totale posseduto.
Se vi capiterà di perdere 1.000.€ in un giorno con un bankroll di 5.000 €, non sarà piacevole rischiare oscillazioni giornaliere pari al 20% del capitale globale, mentre se quella stessa perdita sarà rapportata a un capitale di 50.000 €, rappresenterà il 2%, un peso economico e psicologico di gran lunga inferiore.


Bankroll Management (parte II): i sng 6-->27 max

Nella scorsa puntata vi ho dato qualche consiglio su come imparare a gestire il bankroll nel poker secondo il criterio di Kelly.
L’idea di base di questa formula matematica è quella di trovare la scommessa più alta possibile da fare con il rischio ridotto di finire al verde.
Avete imparato a calcolare questa scommessa in partite HUsng, dove i parametri della formula sono ricavabili con facilità.
Ma come è possibile applicare il criterio di Kelly alle partite sng da 6 o più partecipanti senza scervellarsi in mille operazioni?
Facciamo qualche premessa:

1) L’applicazione del criterio è valida anzitutto per valore di ROI maggiori di zero. L'enfasi sull’aspettativa positiva è ovviamente intenzionale: se si gioca una partita di poker in cui il risultato è negativo nel lungo periodo, pur includendo la peggior varianza e il rakeback, presto o tardi perderete il bankroll e in questo caso nessuna formula può esservi di aiuto.

2) E’ fondamentale inserire un valore atteso positivo affidabile. Se per gli HUsng questo valore necessita di un campione alto, per i Sng 6max+ il campione dovrà essere ancora più elevato.
Voi mi direte: “Ma se ho un campione elevato, in sostanza so già come regolarmi: mi serve un bankroll management adesso e non quando avrò un campione larghissimo di partite giocate e tanta esperienza”.
Niente di più sbagliato.

Il criterio di Kelly vuole guidarvi nella gestione del vostro capitale pokeristico a patto che voi non bariate sui risultati.
Per non barare sui risultati occorrono campioni attendibili e - se non ne siete in possesso - dovete sempre approssimare le vostre skills e i risultati per difetto. Questo non per essere pessimisti ma per ridurre i margini di errore
, come quello di esaltarsi in seguito a run positive per cominciare ad applicare teorie balorde di gestione aggressiva.

E ancora. Dicevamo nella precedente puntata che “il bankroll è la via per giocare a poker con profitto il più a lungo possibile”.
Essere giocatori esperti non significa necessariamente sapersi gestire. Il criterio di Kelly vi aiuterà anche e soprattutto a ottimizzare l’investimento su voi stessi quando sarete giocatori affermati e vincenti.
Difatti, sarà una bilancia che vi dirà in ogni momento quale cifra dedicare al poker e quale cifra dirottare in altri investimenti in base a quanto siete stati vincenti.
Molti giocatori decidono di avere un bankroll ridotto perchè non sono mai incappati in run molto negative e quindi ritengono di essere più forti di quanto siano in realtà: questi giocatori non si stanno garantendo la possibilità di giocare a lungo nel caso dovessero affrontare periodi bui. Se giocate con 30 stack per tutta la vita e ogni eccesso lo prelevate puntualmente per spenderlo, la settimana in cui perderete 30 stack rappresenterà la fine della vostra carriera. Altri giocatori, invece, decidono di avere una gestione nitty e quindi tenere sul loro conto gioco cifre esageratamente grandi: anche questi giocatori stanno sbagliando in qualcosa. Se, per esempio, il criterio di Kelly dovesse consigliare in base ai risultati “50 stack almeno per una gestione al limite, 80 stack per una gestione serena e 200 stack per una gestione da professionista”, sarà superfluo tenere 400 stack sul conto. Si può allora cominciare a valutare l’ipotesi di prelevare qualcosa e investirla in altre attività profittevoli.
Il criterio di Kelly per i sng 6-->27 max

A questo punto - fatte le doverose premesse - posso rispondere al quesito iniziale.
E’ possibile effettuare una semplificazione notevole della formula di Kelly in modo da arrivare a una corretta gestione del bankroll per i sng in generale.
La formula, così come l’avete conosciuta in precedenza, era:
f = [p*(b+1)-1]/b

dove
f è la frazione di bankroll da scommettere nella sessione
p è la probabilità di una vincita
b è il rapporto tra il guadagno della scommessa vinta e la perdita della scommessa persa

Quindi la prima domanda diventa: “Quale dato pokeristico possiamo assegnare a 'b' (odds ricevute sulla nostra scommessa)?”.
Questo naturalmente dipende dal ROI.
Se si calcola il ROI utilizzando la definizione di 'standard' di [(vittorie - perdite) / investimento], ci troveremo a trasformare con facilità la formula di sopra in:
f = ROI * ITM / (ROI + 1 - ITM)

dove f rappresenta il buy-in da scommettere per avere un congruo incremento del bankroll e minimizzare il “rischio di rovina”.


Alla luce di ciò, proviamo a inserire dati realistici di un giocatore sng e a fare un calcolo.
Prendiamo un giocatore con 15.000 games nei sng-15max a un average stake di 10 €, dove i premi sono distribuiti ai primi 4 giocatori.
Questo giocatore ha ROI 4% e arriva ITM - secondo sharkscope - il 31% delle volte.
Quindi, secondo la formula:

f = 0.04 * 0.31 / ( 0.04 + 1 - 0.31 ) = 0,017 → 1.7%

Questo giocatore potrà minimizzare il rischio di andare in rovina, giocando sino all’1.7% del suo bankroll in un singolo sng 15-max, ossia potrà giocare con 59 buy-ins, quindi 59*10 € = 590 € di bankroll.

Un tool per il bankroll management

Se non siete amanti dei calcoli, potete andare sul sito:
- http://www.bankrolltools.com/
A questo link avrete la possibilità di ricevere un consiglio sulla vostra gestione del bankroll in seguito all’inserimento di 3 parametri. Di seguito, un’illustazione con i dati dell’esempio


Il giocatore in questione può adottare una gestione serena con 50 BIs, intermedia con 38 BIs o rischiosa a 28 BIs.
Ricordatevi che parliamo di singolo sng 15-max; quindi se multitablate, dovrete considerare che la “protezione” sarà per forza via via crescente, dal momento che anche ottimi giocatori in modalità a media varianza possono perdere più di 50 BIs.

A questo punto arriva anche un’altra domanda: “Quando fare level down?”.
La risposta è nella soglia “risky”.
Supponiamo di essere partiti con un roll di 700 € per giocare un 10 € 15-max con un ROI atteso di 4%, confortato da un campione discretamente alto come 10.000 games.
Quando la soglia arriverà a 280 € ( 28 BIs è la soglia “Risky” calcolata per questo giocatore) dovrò scendere ai 5 €.

Bankroll managment (parteIII): il cash game

Cosa ci vuole per battere i micros e salire in modo progressivo verso gli high stakes, cercando - se possibile - di risparmiare tempo?
E’ una domanda a cui non è semplice dare una risposta esaustiva.Molti giocatori vincenti potrebbero dirvi “gioca tight e betta per valore: questo è tutto quello che occorre a battere un livello pieno di donk”.
 Il problema qui però non è fare profitto in senso assoluto, ma generare una strategia che, dopo il profitto, possa guidarvi a scalare i livelli con la consapevolezza di poter fare bene anche a quelli successivi.


Un problema collegato è quello di ridurre il rischio di stagnare troppo a lungo ai micros o di salire in modo troppo veloce a seguito di run incredibili in cui potreste sovrastimare il vostro valore atteso reale.


Partiamo subito da una considerazione: il cash game è un gioco a minor varianza rispetto al sng o all’mtt, ma questo non significa che sia assente.
La scuola statunitense e lo stesso Dan Harrington nel suo libro “Cash Game vol. II” tendono a semplificare la questione consigliando di giocare un livello con un bankroll di 20-30 stack, salire al livello successivo quando questo incrementa del 50% (quindi 30 stack se ne avevate 20 e 45 stack se ne avevate 30) e scendere al livello precedente quando questo decrementa del 50%.

E’ una regola semplice, ma sottovaluta una serie di situazioni, come:
- Multitabling: questo riduce il mio bb/100, quindi mi servirebbe una strategia per ogni tavolo che aggiungo;
- Varianza: non è detto che - pur giocando bene - io non possa perdere a una velocità disarmante il 50% di un roll così esiguo;
- Tilt: è facile studiare una strategia schematica a mente fredda: salire a 30 stack, scendere a 10 stack. Ma nelle serate in cui non vi reggerà nulla e perderete metà del vostro bankroll potreste non essere così lucidi da fare level down. La prima idea potrebbe essere quella di riprendervi i vostri soldi alla stessa velocità con cui li avete persi e mettere in gioco tutto.

Utilizzando un “bankroll tool” (http://www.bankrolltools.com) potrete notare che l’approccio dei 30 BI è “protetto” solo quando avrete un atteso di 6 o 7 bb/100: una previsione che in fase iniziale e con campioni esigui di mani giocate è pressocché impossibile da confrontare.
Ma allora dovreste propendere per una gestione “nitty” del bankroll sin da subito?
No, non sto dicendo questo. Vi sto solo mettendo in guardia: se la varianza può incidere in modo enorme su due giocatori vincenti a parità di skills mostrate sul loro profitto globale in anni di gioco, lo stesso dicasi per i neofiti. Sarete soggetti alla run.
Affidarsi a un pizzico di fortuna potrebbe essere una giusta intuizione per risparmiare tempo nei primi 3 scalini, in parte giustificata dal fatto che il field sia notevolmente più basso e in parte perché le perdite economiche sarebbero contenute. Ma questo approccio non è concepibile come strategia generale se vogliamo - lo ribadisco - “garantirci di giocare a poker il più a lungo possibile”.
Il criterio di Kelly - ma basterebbe applicare un po’ di buon senso - parla di “alto rischio di rovina” e non considera nemmeno il field più ostico dall’ NL50 a salire né il multitabling.
Quindi, aggiungendo questi due fattori, il disastro potrebbe essere notevole.

Per un approccio con margini di errore più contenuti vorrei invece proporvi e spiegarvi una tabella nota come “The stairway to highstakes” ideata da INSPIRON e JimmyRare. La tabella affronta la questione sempre con la regola dei 30 BI per un livello, ma con l’interessante implementazione del “cash-out” come assicurazione.


Prima di discuterne, rivediamo la tabella:



Si parte con 60$ giocando NL2, la cifra in verde indica quando è possibile fare “move-up”, ossia salire al livello successivo (30 BI per il livello che si andrà a giocare per l’appunto).
La cifra in rosso indica la soglia critica in cui è obbligatorio fare “move down”, ossia scendere al livello precedente (sotto i 25 BI si scende al livello di prima, dove i 25 BI corrispondono a 62,5 BI del livello in cui si scenderà). Non appena si torna a 75 BI nell’attuale livello si risale.
La cifra in blu rappresenta il totale dei cash-out che si deve fare in aggiunta al bankroll e prima di salire al livello successivo.
In altre parole, quest’ultima cifra sarà una sorta di “assicurazione” sia per evitare di andare broke, sia per restare su un livello fin tanto che non si risulterà abbastanza vincenti da ritenere di poterlo battere a prescindere da una run fortunata.

Così, prima di fare un level up, bisognerà aver accumulato sia i 30 BI per il livello successivo sia aver cashato la cifra in blu.
La logica di questa scelta è quella di ridurre il rischio di bruciarsi e saltare un livello molto prima di ottenere l’esperienza necessaria e di adeguarsi al field differente.

Semplificando il discorso: per qualsiasi livello state andando a giocare dovete fare cash-out 4 volte prima di passare sopra. Ogni volta che vincerete una cifra corrispondente a 10BI al livello SUCCESSIVO, dovrete fare 3 volte cash-out di metà della vincita (5 BI del livello successivo) e poi la quarta volta fare un cash-out totale della vincita (10 BI del livello successivo).

Esempi pratici:

Inizia con $ 75 all’ NL2.
Fai 10BI di profit come se giocassi NL5, cioè $ 50 → cash out ½ vincita ($ 25)
Fai questo ancora 2 volte.
Disponi ora di $ 150 di bankroll e $ 75 di cash-out.
Vinci altri $ 50 e incassali tutti.
Hai ancora i $ 150 per passare a NL5 e hai cashato $ 25 + $ 25 + $ 25 + $ 50 = $ 125

Ora, all’ NL5:
Inizia con $ 150
Fai 10BI di profit come se giocassi NL10, cioè $ 100 → cash out ½ vincita 50 $
Fai questo ancora 2 volte
Dispondi ora di $ 300 di bankroll e $ 150 di cash-out.
Vinci altri $ 100 e incassali tutti.
Hai ancora i $ 300 per passare a NL10 e hai cashato $ 50 + $ 50 + $ 50 + $ 100 = $ 250

Questo sistema si può applicare anche senza rakeback e bonus, risulta quindi evidente che l’aggiunta di questi due fattori faciliterà la scalata.





a cura di Antonio “crazysalsero” Grazianoche ringrazio per la fonte degli articoli,ty.

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