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martedì 30 maggio 2017

Implied Odds = possibile vincita attesa / puntata da effettuare /***


Il poker Texas Hold’Em con Limite al Piatto può essere una modalità molto interessante per i giocatori più metodici e per quelli capaci di fare rapidi calcoli a mente.
La presenza dei limiti restringe infatti il campo delle combinazioni possibili per ciascuna puntata in ciascuna fase della mano, il che favorisce un gioco più solido rendendo gli esiti  meno imprevedibili.
Ma quali sono le peculiarità di questa modalità di gioco, ed in cosa è differente dal No Limit Texas Hold’Em?

Caratteristiche del gioco Texas Hold’Em con Pot Limit

Nel Pot Limit, in ogni momento un giocatore può puntare al massimo un importo pari al totale presente nel piatto (Pot), nel momento in cui punta, compreso quello necessario per vedere la puntata.
Ad esempio, prendiamo in considerazione un giro in cui i bui sono 10/20€. Nel piatto ci sono 30€ (piccolo e grande buio), il giocatore che vi precede ne gioca 20, il piatto totale arriva così a 50 €. Per vedere il piatto dovreste giocare 20 €, portandolo quindi a 70 €. Considerando che la massima puntata che vi è consentita è uguale al piatto (70), il massimo valore del pot sarà quindi pari a 140€.
Presa dimestichezza con questa fondamentale e, una volta assimilata, semplice regola, passiamo a vagliare alcune strategie per massimizzare le vincite, o almeno provarci, anche in questa variante meno rischiosa, ma altrettanto appassionante del Texas Hold’Em.

Strategie di gioco nel Texas Hold’Em con Pot Limit

La prima considerazione da fare riguarda le strategie pre-flop che nel Texas Hold’Em “tradizionale” hanno un peso importantissimo. Nel pot limit invece, visto che i rilanci massimi sono contenuti, un numero di giocatori maggiore tenderà a vedere il flop e sarà quindi più difficile gestire carte forti cercando di far foldare i propri avversari al pre-flop, per non dargli la possibilità di incastrare un punto più alto del nostro.
L’entità massima della puntata rende inevitabilmente il gioco più controllato e, allo stesso tempo, diventa molto più difficile leggere gli avversari. Come abbiamo visto prima, non è sempre possibile spaventarli con puntate di grandi entità, e i tentativi di bluff pre-flop per tentare di “rubare” il piatto diventano poco produttivi.
D’altra parte, proprio per questo, risulta più facile amministrare al meglio le proprie chips.
Andando avanti nella mano, chiaramente, l’entità del piatto inizierà probabilmente a lievitare, e con esso la possibilità di attuare uno stile di gioco più aggressivo.
E vista la facilità con la quale i giocatori tenderanno a vedere il flop, diventa di fondamentale importanza considerare, sia per se stessi che per gli avversari, la possibilità di chiudere un progetto (colore, scala) anche con carte iniziali deboli.

Calcolare le probabilità quando ci sono Limiti al piatto

Ecco perché nel pot-limit diventano importanti le implied odds, cioè le probabilità portare a termine un progetto e di vincere il piatto nelle fasi successive di una mano (probabilità implicita del piatto).
Rinfreschiamoci un attimo la memoria sulle Pot Odds, le probabilità offerte dal piatto: le Pot Odds si calcolano dal rapporto tra il numero di carte che possono uscire per farci vincere la mano, contro quelle che invece faranno vincere il nostro avversario.
Implied Odds o Implied Pot Odds (probabilità del piatto implicite) sono in pratica le pot odds modificate durante il gioco. In pratica prendono in considerazione anche le eventuali puntate aggiuntive di un avversario se il progetto si completa. Ovvero: non considerano soltanto quanto già l´avversario ha puntato nel piatto, ma anche quelle che sarà disposto a vedere con l’evolversi della mano.

Formula per calcolare le Impied Pot Odds

Implied Odds = possibile vincita attesa / puntata da effettuare
Questo ci porta alla considerazione successiva: le implied odds contengono sempre un elemento aleatorio, ovvero la probabilità di ricavare ancora soldi (la vincita attesa) dall’avversario se si completa il progetto.
Le Implied Odds sono quindi fortemente influenzate dal tipo di giocatore che avremo davanti e dal suo modo di giocare e sui suoi comportamenti futuri:
  • Quante chips sarà disposto a mettere nel piatto?
  • Quante ancora ne potrò vincere se chiudo il progetto, rispetto alle probabilità di vincita?
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Un aspetto fondamentale, non solo di tipo statistico, che rende le implied molto più ardue da calcolare rispetto alle pot odds è che esse devono tenere conto anche degli scenari futuri. Niente paura però, perché una volta capito il meccanismo, le implied odds diventeranno un ottimo mezzo per valutare l’evolversi della mano e massimizzare le vostre vincite. Di seguito una comoda tabella per il calcolo delle odds (ricordatevi che le outs sono il numero di carte utili per farvi chiudere il punto)

OUT e ODDS: teoria, strategia e qualche trucchetto utile.

 ODDS e OUT, oltre ad essere indissolubilmente legati gli uni agli altri, sono anche due dei concetti più importanti nella maggior parte delle varianti del poker, Texas Hold’em in primis. Scopriamo insieme di cosa si tratta ed impariamo qualche trucchetto elementare ma che può essere di grande aiuto.
Innanzitutto: cosa sono le ODDS e cosa le OUT?
Partiamo da quest’ultime: le OUT sono tutte le carte che migliorano il nostro punto. Un esempio semplice semplice: se abbiamo in mano un Kappa e un Asso, le OUT che migliorano il punto sono i tre K e i tre A restanti, in totale 6 carte. Ecco, in nostri OUT sono allora 6. E se invece a terra c’è già un Kappa, magari al flop, le nostre OUT diventano invece 5: i due Kappa e i tre Assi rimanenti.
È molto utile calcolare le OUT soprattutto nel caso in cui si insegua un progetto (scala, colore), per rendersi conto di quanto può essere conveniente insistere nell’inseguimento o ritirarsi.
Le ODDS sono strettamente connesse al numero di OUT, vediamo perché. Le ODDS sono le probabilità che abbiamo di migliorare il nostro punto (in inglese ODDS significa proprio probabilità).
Facciamo un altro esempio: siamo al flop e, tra carte in mano e carte a terra, abbiamo 4/5 di colore. Un bel progettino che può chiudersi con 9 carte diverse (praticamente le carte rimanenti del seme che ci interessa). Calcoliamo le ODDS: 52 carte del mazzo meno 5 (le carte di cui conosciamo il valore, ossia due in mano e tre a terra), meno le 9 carte utili a chiudere il colore, fanno 39 carte che non ci interessano. Il rapporto tra carte inutili e carte utili è 39:9 = 4,33:1, ovvero una carta su quattro (approssimativamente) è quella che fa per noi. Perché sia conveniente inseguire il colore, il valore del piatto per il quale giochiamo dev’essere almeno 4 volte la puntata.
Perché dovremmo giocare così?
Se volete conoscerne il motivo dobbiamo introdurre un altro concetto: le POT-ODDS.
Una volta conosciuta la probabilità di chiudere un progetto, dobbiamo paragonarla al piatto in palio. Se ad esempio l’avversario punta 20 con un piatto da 80 (quindi piatto totale=100), significa che chiamando 20 possiamo vincerne 100.
Le POT-ODDS saranno 100:20, ossia 5:1.

Riepilogando:
Pot Odds: 5:1
Card Odds: 4:1
Ossia le ODDS del piatto sono maggiori di quelle offerte dalle nostre carte: dobbiamo chiamare la puntata perché, nel lungo periodo, saranno più i soldi che vinceremo di quelli che perderemo.
Questo è un passaggio chiave: se giocando terremo presente le pot-odds in ogni mano, a volte converrà di più e a volte meno, ma sul lungo termine staremo giocando in modo profittevole.
(Questa regola è importante soprattutto nel cash game: nei tornei si applicano anche altre considerazioni legate allo stack, al numero di giocatori rimasti e alla struttura dei premi, ma ne parleremo un’altra volta.)
Calcolare OUT e ODDS nel poker resta comunque fondamentale: questi calcoli sono quelli che fanno la differenza tra un giocatore esperto ed uno che si fa guidare soltanto dalla foga, dalla fortuna o dall’istinto.
Un trucchetto per calcolare velocemente la percentuale di riuscita del nostro progetto al Turn è quello di moltiplicare le OUT per due e sommare 2 al risultato. Nel caso del progetto di colore precedente, 9 OUT per 2 fanno 18 cui, sommando ancora 2, fa 20: abbiamo circa il 20%, di probabilità di chiudere il progetto. Se avessimo avuto solo 5 OUT, la percentuale sarebbe stata del 12%.
Al Pre-Flop i calcoli però cambiano leggermente. Se le OUT sono comprese tra 1 e 8, si moltiplicano per 4. Es: con 6 OUT miglioreremo il nostro punto il 24% delle volte.
Se sono comprese tra 9 e 12 OUT, si moltiplicano per 4 e si sottrae 1. Esempio con 9 OUT: 9 moltiplicato per 4 fa 36, sottraendo 1 = 35% di possibilità.
Tra i 13 e 16 OUT si moltiplica per 4 e si sottrae al totale 4.
Naturalmente questi calcoli non danno la percentuale di vittoria, ma soltanto quella di chiudere un progetto. Ricordate che non siete gli unici ad inseguire punti più alti, quindi ai calcoli aggiungete sempre una buona dose di studio della mano e di valutazione dei possibili punti degli avversari.
(Web Pokeronline.net)


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