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martedì 14 maggio 2013

Poker e un pizzico di psicologia


Il tilt è la reazione più temuta da ogni giocatore di poker. Andare in tilt significa letteralmente perdere la testa al tavolo verde ed iniziare a giocare con la pancia invece di usare il cervello. Nel Texas Hold’em la razionalità e la logica non possono prescindere dall’essere un bravo giocatore. Ma per diventare davvero forti bisogna imparare a sconfiggere il tilt e rimanere imperturbabili di fronte a qualsiasi situazione si presenti durante lo svolgimento del gioco.
Anche i professionisti vanno in tilt, pensiamo solo alle reazioni a dir poco sguaiate di un campione come Phil Hellmuth, questo capita perché siamo esseri umani e controllare le emozioni non è impresa facile. Ma è proprio nel momento in cui riusciamo a dimezzare i tilt nel corso delle nostre sessioni che aumentano le chance di vincere a poker.
Di solito a provocare il tilt sono le “bad beat”, brutti colpi assestati da giocatori che riteniamo più deboli di noi ma che – per chissà quale motivo – riescono a portarci via un piatto che consideravamo già nostro. E’ allora che la razionalità se ne va altrove ed iniziamo a giocare pensando solo alla brutta batosta che abbiamo preso! La qualità del nostro gioco non può che risentirne, si finisce sempre per giocare le carte sbagliate e prendere le decisioni più improbabili. Il tilt ha il potere assoluto di cambiare il nostro stile di gioco… in peggio naturalmente!
Alleniamoci a mantenere il nostro mind-set imperturbabile. Non è facile, ma è possibile. Bisogna accettare che le bad beat esistono nel poker e sono del tutto normali. Le sconfitte fanno parte del gioco, ma se proprio non riuscite a rimanere calmi di fronte una mala parata allora valutate di lasciare immediatamente il tavolo. A volte basta una pausa di 10 minuti per calmarsi e rientrare in sé. A volte occorre una pausa anche di qualche giorno, o mese, ebbene facciamola senza esitare. Il nostro bankroll non può essere messo a rischio per una pazzia momentanea, meglio perdere qualche ora o giorno di gioco che rischiare i guadagni di mesi e mesi di lavoro al tavolo verde.Mantenere un buon equilibrio mentale è una delle strategie vincenti nel poker Texas Hold’em. Troppo spesso capita di vedere giocatori che perdono la concentrazione perché il loro ego prende il sopravvento, rimanendo vittime di decisioni prese con la pancia e non con il cervello.
L’ego non deve mai sostituire le nostre skill nel poker: quando ciò accade gli obiettivi si sfumano e giochiamo dimenticando che siamo al tavolo per vincere soldi, non per ingaggiare sfide personali.

Un’occasione classica che innesca il meccanismo del gioco “rancoroso”, e quindi deconcentrato, è quando prendiamo una bad beat. Un avversario (magari anche più scarso di noi) ci assesta un colpo che ci fa perdere tante chips.
Questa è la miccia che scatena una guerra, la bad beat ci ferisce nell’orgoglio e cominciamo a giocare contro quel determinato player, perdendo di vista le dinamiche del tavolo e gli altri giocatori, quasi come se giocassimo in heads-up. Niente di più facile che iniziare una discesa rovinosa che ci farà perdere tutto lo stack: noi siamo impegnati nella nostra battaglia personale, ma gli altri sono concentrati e poco alla volta ci porteranno via quel che rimane del nostro gruzzolo!
Non cadiamo nella trappola dell’ira e dell’ego ingombrante. Dobbiamo avere un atteggiamento zen e dimenticare il brutto tiro che ci è capitato, a costo di sospendere la partita per qualche minuto e rilassarsi con una camminata aspettando che la rabbia evapori via. Le battaglie personali nel poker non pagano, occorre la pazienza di aspettare l’occasione giusta per rifarsi delle fiches perdute, le carte girano e le opportunità nel lungo periodo non mancano, basta solo non perdere la testa.

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