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domenica 5 febbraio 2017

Poker : **** "Calling station" ****




"Calling station" è un giocatore che si limita a chiamare quando puntate, a fare check quando fate check, e in generale ad adottare un comportamento di gioco passivo. Tant'è che in questi casi si parla anche di "Loose Passive Player". Non rilancia mai, semplicemente aspetta, rincorre le carte e si affida alla fortuna, spera sempre nel river e nel miracolo. Il problema è che spesso il miracolo accade e accade proprio contro di te.
E' una specie particolarmente odiosa perchè va contro la legge prima del poker, ovvero giocare per vincere. Infatti, mentre il "pollo" vuole vincere ma non ci riesce, la "stazione" sembra giocare solo per partecipare, per divertirsi. Quasi a non voler turbare l'andamento della partita con rilanci aggressivi. Ha un atteggiamento rilassato al tavolo, chiacchiera tanto e mette i propri soldi nel piatto con grande noncuranza e facilità. Spesso insegue il suo bel "draw" di scala o di colore, spera sempre in qualche incastro. In fondo crede che il poker sia tutta fortuna.
Esempio base: rilancio in pre-flop; con un 7-4 naturalmente la CS fa call. Non indico le mie carte perchè per una CS non hanno alcun peso, non si interroga mai sulla tua possibile mano ma considera soltanto il suo punto. Qualsiasi flop verrà scoperto, se becca una coppietta, all'80% chiamerà ogni mia puntata fino alla fine.
Viene scoperto il flop: A-K-4; tu punti e la CS chiama. Non pensa "ha rilanciato in pre-flop, forse ha una coppia d'assi o di re", la domanda non se la fa proprio. Vede la propria "bottom pair" e questo gli basta per pagare il turn e magari pure il river.
Tutti gli esperti di poker sostengono che, a saperla gestire, una "calling station" può essere una ricchissima fonte di guadagno. E vanno anche oltre, affermando che se non riesci a battere una calling station, allora non puoi battere nessuno. E' un tipo di giocatore destinato inesorabilmente alla bancarotta, ma solo dopo aver vinto altissime colonne di chips.
Se per un professionista una CS è sempre grasso che cola, per un dilettante è leggermente diverso: se da un lato è certamente positiva la possibilità di controllare il piatto e l'andamento delle puntate, dall'altro il rischio di uno "scoppio" o di una bad beat è sempre dietro l'angolo. Nella partita secca possono farti saltare i nervi. In fin dei conti, bisogna saperci fare anche con i giocatori scarsi, bisogna essere all'altezza della loro ignoranza pokeristica.
Ecco qualche consiglio:
1. Cerchiamo di non essere noi i primi a giocare da "Calling Station"!! Bisogna sempre cercare di capire qual è la nostra posizione all'interno di una mano: se pensiamo di avere un punto inferiore a quello del nostro avversario, meglio foldare oppure rilanciare in modo da avere un quadro approssimativo della situazione di gioco.
2. Una CS non dà riferimenti certi. Partecipa a tante mani ed è difficile sapere con quali carte. Ad ogni modo, se punta vuol dire che ha una buona mano; poichè con questi giocatori non valgono le classiche regole del poker, limitiamoci a chiamare solo se abbiamo già chiuso un ottimo punto.
Invece, se la CS dovesse rilanciare, allora scappiamo a gambe levate perchè di sicuro ha un punto "nuts", ovvero un punto che è impossibile da battere con le carte a disposizione sul board.
3. Puntiamo solo con buone mani e facciamolo per il valore. Mai bluffare contro una "calling station", nè prima nè dopo il flop. Si può fare un tentativo al river, se pensiamo che il nostro avversario non abbia chiuso nessun progetto.
4. E' inutile fare "slow-play" con un punto forte in mano. La CS farà check a sua volta e non metterà chips sul piatto finchè non siamo noi a deciderlo. Puntiamo invece, tanto se ha una coppietta o la possibilità remota di centrare un colore o una scala backdoor, non si farà problemi a chiamarci.  Fonte:ilcircolodelpoker.blogspot.it

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