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sabato 30 settembre 2017

Poker : La mano AK /*


Molti giocatori, spinti dall’inesperienza, tendono a sopravvalutare quelle carte che solo potenzialmente conferiscono un vantaggio di gioco.
Prendiamo Ak, questa è forse la mano più sopravvalutata in assoluto, e al tempo stesso la più odiata dai giocatori di poker, perché li mette sempre nelle condizioni di prendere scelte difficili.
Sapevate che AK offsuited (di semi diversi) perdono nel 52% dei casi contro una piccola coppietta di due? Le percentuali non variano di molto se consideriamo AK suited (dello stesso seme).
In realtà AK stanno sempre sotto contro qualsiasi coppia.
Se poi dovessero scontrarsi contro AA perdono rispettivamente nell’ 87% dei casi se suited e nel 92% circa se offsuit. Contro KK non finisce poi così male: Si perde nel 70% con AK offsuit e nel 68% se suited.
Contro i connectors (due carte a seguire ) AK sono avanti, ma non pensiate che stravincano. Per esempio contro carte come 8-9, 9-10, 10-J suited, vincono solo nel 58% dei casi circa, le percentuali di vittoria aumentano se i connectors sono offsuited.
E persino contro 7-2 offsuit, considerata la mano spazzatura per eccellenza, hanno il 67% di probabilità di vittoria, questo vuol dire perdere una volta su tre. Di conseguenza, dopo una o più mani consecutive perse con AK, non iniziate a trovare scuse nel server truccato, o che tutto il poker online è una truffa ecc..
Ma allora perché sono considerate una delle migliori mani di partenza dopo AA?
Perché se ben giocate realizzano delle belle soddisfazioni.
1° esempio
Siamo con AK al preflop, i giocatori prima di noi foldano, forti della nostra mano decidiamo di andare All-in, l’avversario successivo con coppia di 8 decide di vedere. Gli avversari che seguono passano, rimaniamo in 2 a contenderci il piatto.
Al flop salta fuori 5 – Q- J, poi al turn ed al river nessun Asso e K. Abbiamo perso la mano.
Questa è la tipica giocata di un principiante, che non sapendo come comportarsi con AK, decide di andare all-in.
2° esempio
Partiamo con AK al preflop, i giocatori prima di noi decidono di passare, al nostro turno decidiamo di fare un raise 3-4 volte il grande buio. Il giocatore dopo di noi decide di fare call con coppia di 8. Gli avversari che seguono passano, anche in questo caso rimaniamo in 2 a giocarci la mano.
Al flop scende 5-Q-J
Giochiamo fuori posizione, ed iniziamo noi a parlare.
Forti di un rilancio al preflop optiamo per una continuation bet, e puntiamo altre tre volte il piatto.
L’avversario, spaventato dal nostro rilancio preflop, dalla nostra forte puntata al flop e dall’uscita di Q-J che sono due carte più alte dei suoi otto, decide di non rischiare e passare.
Come avrete notato, si tratta di due mani con punteggi identici, ma mentre nella prima ipotesi abbiamo perso, nel secondo caso siamo usciti vincitori.
Questo vi dovrebbe aver fatto capire, che al poker non si vince con le sole carte in mano, ma anche e soprattutto con la capacità di saperle ben giocare.
Come giocare quindi AK?
In generale è bene rilanciare da qualsiasi posizione in modo da sfoltire i partecipanti al tavolo, così da scontrarsi contro pochissimi avversari (meglio uno contro uno) ed avere più probabilità di vittoria. Se dopo un rilancio venite rilanciati a sua volta, potete benissimo pensare di passare se siete nelle primissime fasi del torneo, vedere o andare all-in in fase avanzata.
Se il flop dovesse presentarsi bianco (senza aver combinato nulla), provate una continuation bet, ma se venite chiamati, o se vi fanno re-raise, considerate la possibilità di lasciare. Imparate poi a leggere i vostri avversari. Un giocatore molto chiuso che vi fa un re-raise su un vostro raise, è molto probabile che abbia un punteggio alto.
Un giocatore che entra in tutte le mani e che rilancia da qualsiasi posizione, è sicuramente molto aperto e propenso a bluffare anche con il nulla cosmico in mano. (rubo la battuta al grade Luca Pagano) Fonte: (Web)

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